Panoramica
Il Museo Archeologico Eoliano "Luigi Bernabò Brea", ospitato all'interno del suggestivo Castello di Lipari, rappresenta una delle istituzioni museali più rilevanti non solo in Sicilia, ma in tutto il Mediterraneo. Il complesso museale si estende su diversi edifici storici restaurati, alcuni dei quali un tempo utilizzati come campo di confino durante il periodo fascista. Al suo interno, il percorso espositivo si articola in sei padiglioni tematici, ciascuno dedicato a un aspetto specifico della storia e della cultura delle Isole Eolie, offrendo una narrazione che abbraccia un arco temporale vastissimo, dalla Preistoria fino all’Età Moderna.
Il visitatore può immergersi nella storia più antica di Lipari e nella fondazione della città greca, scoprire le testimonianze preistoriche provenienti dalle isole minori come Filicudi e Panarea, e approfondire l’epigrafia attraverso iscrizioni funerarie che raccontano storie di vita e di morte. Le epoche greca e romana sono illustrate da reperti che restituiscono uno spaccato vivido della vita urbana e religiosa dell’epoca. Non manca una sezione dedicata alla vulcanologia, che esplora la particolare geomorfologia dell’arcipelago, né quella sull’archeologia subacquea, dove sono esposte ricostruzioni dei carichi di navi greche e romane affondate nei fondali eoliani.
Tutti i materiali esposti provengono da scavi archeologici condotti a partire dagli anni Cinquanta e sono sempre presentati nel loro contesto originario — che si tratti di una capanna, una casa, una tomba, un santuario o un relitto — permettendo così di comprendere in profondità la vita quotidiana, le credenze religiose e le pratiche funerarie delle popolazioni che hanno abitato queste isole. Di particolare fascino è la sala dedicata alle maschere teatrali, che include esemplari legati alla tragedia, alla commedia e al dramma satiresco, accanto a crateri a figure rosse che raffigurano scene del culto di Dioniso.
Dal 2014, il museo ha arricchito la propria offerta culturale con una mostra permanente di arte contemporanea intitolata Mare Motus, ospitata nell’ex carcere. Le opere, firmate da artisti di rilievo come Mitoraj, Ben Jelloun e Plessi, ruotano attorno ai temi del mare, della libertà e della fuga, creando un dialogo suggestivo tra passato e presente.
Oggi il museo si configura come un punto di riferimento imprescindibile per la ricerca scientifica, la divulgazione culturale e la valorizzazione del patrimonio eoliano. Grazie a un percorso immersivo e ordinato cronologicamente, offre ai visitatori un’esperienza coinvolgente che consente di comprendere l’evoluzione delle civiltà che hanno lasciato la loro impronta su queste affascinanti isole.