Panoramica
Il piccolo gioiello del paese è senz’altro la chiesa di Santa Maria Maddalena che sorge su una protuberanza rocciosa o masso erratico: fu costruita nell’XI secolo e ha un solido campanile sul lato destro della facciata. La chiesa parrocchiale è dei primi anni del Settecento. Tra piloni e cappelle votive, all’ombra dei boschi, si incontra poi la chiesetta di San Rocco, costruita durante una pestilenza del XV secolo.
Se si desidera si può poi passare da Chiaverano in cui vi è la millenaria chiesa di Santo Stefano di Sessano, oppure da Cascinette d’Ivrea, con la chiesa parrocchiale intitolata a Sant’Antonio da Padova, della seconda metà del XVIII secolo, che non ha vicino a sé il campanile che fu costruito più in alto perché si potesse vedere meglio da lontano l’ora segnata dall’orologio, per giungere infine ad Ivrea, preannunciata in lontananza dalle torri cilindriche del suo trecentesco castello. La Dora Baltea, che conserva molto della vivacità del suo corso anche all’interno dell’abitato, dona a Ivrea un ancor più particolare atmosfera. Ma la cittadina piemontese, capoluogo del Canavese, famosa anche per il suo Carnevale e la battaglia delle arance, merita una passeggiata anche solo per visitarne il cuore industriale legato a Camillo e Adriano Olivetti. Proprio per questo Ivrea è stata riconosciuta Patrimonio Unesco. Ancora oggi gli eporediesi vivono nel ricordo di un’epoca che è stata fondamentale per l’intera storia industriale d’Italia e del mondo. Una città per il lavoro ma anche per i lavoratori-cittadini, per la crescita umana, sociale e culturale delle famiglie e della sua fabbrica intorno alla quale lavorarono i più famosi architetti dell’epoca e si riunirono filosofi, sociologi, letterati per l’elaborazione di un forte pensiero di comunità.
10010 Burolo TO, Italia