Panoramica
La costruzione della "Chiesa di origine votiva" è strettamente connessa alle vicende della famiglia ducale dei Rovereschi. Il cinquantacinquenne Duca Francesco Maria II, quattro giorni dopo il suo secondo matrimonio con una giovane nipote di nome Livia, decise di far erigere l’edificio nel 1603 in segno di voto per avere un erede maschio. Dieci anni più tardi, l’urbinate Antonio Viviani, noto come il Sordo, concluse con un ciclo pittorico di pregevole fattura la complessa decorazione barocca dell’interno. Tuttavia, la facciata rimase ancora incompleta, fino al 1708, quando la Compagnia del Corpus Domini, che aveva contributo alla cultura urbinate attraverso le opere di Paolo Uccello, Giusto di Gand e Tiziano, e che aveva annoverato tra i suoi affiliati Giovanni e Raffaello Santi, si trasferì nella Chiesa, e venne disegnata la facciata attuale, di evidente stile più tardo.