Il Museo Archeologico Statale di Ascoli Piceno, che è stato aperto al pubblico nel 1981, si trova nel cinquecentesco Palazzo Panichi affacciato su Piazza Arringo, nel centro storico di Ascoli Piceno. La sua origine risale a un piccolo lascito che, alla fine del XVII secolo, Monsignor Alessandro Odoardi, vescovo di Perugia, fece alla sua città natale. Negli anni successivi all’unificazione dell’Italia, a partire dal XIX secolo, il nucleo fu incrementato grazie a significative donazioni, come quelle di Candido Augusto Vecchi e Costanzo Mazzoni, e alle ricerche condotte da Giulio Gabrielli. Il Museo si articola in tre sezioni che seguono un percorso cronologico attraverso i tre piani del palazzo. Al secondo piano si possono ammirare complessi preistorici dal Paleolitico all’età del bronzo. Al primo piano si trova la sezione picena, che è al centro dell’intera collezione, dove sono esposti materiali risalenti dall’età del ferro al IV-III secolo a.C. Tra questi, oltre alla nota Stele di Castignano, che è un’importante testimonianza della scrittura alfabetica sud-picena, vi sono la parure femminile di Monteprandone (IX secolo a.C.), i cinturoni femminili a losanga della necropoli del Salino (X-IX secolo a.C.), diversi reperti in metallo e ceramica che descrivono i contatti culturali e commerciali del territorio in età orientalizzante (VII secolo a.C.), fino a un raro esempio di cista prenestina con corredo da Monsampietro Morico, databile al IV-III secolo a.C. L’ultima sezione in ordine cronologico, quella romana, si trova al piano terra. Qui è possibile ammirare un magnifico mosaico con emblema centrale a doppio volto e i resti di strutture murarie riconducibili all’Asculum romana e medievale. Una notevole raccolta di ghiande missili, proiettili con iscrizioni, spesso offensive, documenta la resistenza picena alla romanizzazione del territorio durante la Guerra Sociale tra il 91 e il 88 a.C., mentre numerosi reperti ed epigrafi narrano degli aspetti della vita pubblica, privata e religiosa di quel periodo. Tra gli oggetti di rilievo, spicca un ritratto in marmo dell’imperatore Traiano proveniente dall’area delle domus del Palazzo di Giustizia.
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