Panoramica
A due passi da corso Buenos Aires, in via Giorgio Jan 15, la visita può cominciare già all’esterno della palazzina dalla sobria facciata, che è un progetto dell’architetto milanese Piero Portaluppi della fine Anni ‘20. L’edificio è notevole e il primo assaggio lo si ha all’ingresso e nelle scale di accesso dove sono perfettamente coniugati funzionalità ed eleganza art déco. Quando poi si entra nell’appartamento, al secondo piano dell’edificio, si rimane incantati, incuriositi e stupiti da questo gioiello del ‘900.
Gli ambienti dell’appartamento dei coniugi Boschi-Di Stefano, mecenati d’arte del XX secolo, sono tutt’uno con la preziosa collezione, raccolta durante la loro vita, che include piccoli e grandi capolavori del ‘900, dal primo decennio alla fine degli Anni ‘60. Sono visibili circa 300 opere delle 2250 collezionate. Ad accogliere i visitatori sono i ritratti dei coniugi. Oltrepassando il corridoio, che espone Severini e Boccioni, si giunge nella sala del ‘900 italiano con Casorati, Carrà, Martini, Tozzi e Achille Funi con le opere Il pescatore, Nudo femminile e Bagnante. Segue una sala dedicata a Sironi e in quella che era la sala da pranzo si incontrano Morandi, De Pisis e il gruppo di Corrente. Ad angolo si apre il soggiorno con un grande pianoforte e artisti come De Chirico, Savinio, Campigli. L’opera che più colpisce è La scuola dei gladiatori: il combattimento (1928) di Giorgio de Chirico. Ricca di fascino è l’Annunciazione di Alberto Savinio. Lucio Fontana, con oltre quaranta opere, è uno tra gli artisti più rappresentati della collezione. Altra personalità importante è Piero Manzoni con 5 opere presenti e realizzate negli anni finali della sua breve esistenza. La casa è visitabile grazie ai volontari dell’iniziativa Aperti per Voi del Touring Club Italiano.