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Il ritmo lento dell’autunno dal sapore italiano: itinerari e luoghi dove andare per i tuoi viaggi in Italia

Sei alla ricerca di posti da visitare in autunno in Italia? Sarà la freschezza dell'aria o i colori delle foglie che cambiano, viaggiare in questa stagione in Italia ha qualcosa di molto speciale. Il periodo migliore dell’anno per svolgere attività inconsuete, come visitare vigneti e degustare deliziosi prodotti locali. Scopri le innumerevoli possibilità offerte dal territorio italiano da settembre a dicembre.
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Bellaria

Bellaria-Igea Marina

Bellaria Igea Marina per una vacanza tra mare e cultura nel cuore della Riviera Adriatica La sua fama la precede da tempo immemore e anno dopo anno, dagli inizi del ‘900, chi sceglie Bellaria Igea Marina per le sue vacanze non può fare a meno di tornarci. Trascorrere un periodo estivo in questa località turistica al centro della Riviera Adriatica dell’Emilia Romagna significa avere la certezza di trovarsi in un luogo adatto a una vacanza piacevole e sicura con la famiglia, ma anche di poter contare su una vita notturna di tutto rispetto. Cercate ampie spiagge sabbiose, strutture alberghiere di alta qualità e stabilimenti balneari dotati di tutti i comfort per una vacanza senza pensieri? Bellaria Igea Marina è il posto per voi. Amate il verde, le passeggiate all’ombra e il contatto con la natura? Idem. Non potete rinunciare alla cultura e alla storia prima di concedervi un cocktail sulla spiaggia? Avrete l’imbarazzo della scelta tra la Torre Saracena che dal ‘600 si staglia a pochi passi dal porto canale, il Museo delle Conchiglie ospitato proprio nella torre e la Casa Rossa dello scrittore Alfredo Panzini. Una vacanza senza mai lasciare la spiaggia Se il vostro ideale di vacanza prevede di trascorrere più tempo possibile in spiaggia, il tratto della Riviera Adriatica che va da Bellaria a Igea Marina vi assicura proprio questo. Potete iniziare la giornata facendo colazione all'ombra delle verande dei chioschi sulla spiaggia, distendervi per la tintarella scegliendo tra sdraio e ombrelloni che si estendono a vista d'occhio. Quando arriva il momento del bagno in mare potete contare su un fondale marino senza insidie, adatto per far giocare i bambini o tenersi in forma con aerobica e acquagym. L'odore del pesce appena cotto in arrivo dai ristoranti vi indicherà che è ora di pranzo e potrete scegliere tra tante prelibatezze a chilometro zero, accompagnate da un buon vino romagnolo. Dopo la pennichella post-prandiale potete rinfrescarvi con un gelato o una bibita esotica, concedervi un altro bagno in mare e godere della piacevole musica in arrivo dai bar degli stabilimenti. Tutto questo mentre i bambini si divertiranno tra Mini Club, Nutella party e cocomerate in spiaggia. E anche all’ora dell’aperitivo non sarete costretti a lasciarvi alle spalle la sabbia: gli stabilimenti si trasformano in lounge bar e il divertimento continua fino a tarda sera. Un sogno, vero? L’anima culturale di Bellaria Igea Marina: la Torre Saracena e la Casa Rossa A Bellaria Igea Marina convivono tante anime diverse. A quella più turistica e orientata al mare si affianca quella più culturale, ideale per chi cerca una vacanza più equilibrata tra relax e cultura. La Torre Saracena ricorda ai visitatori di quando la zona era continuamente invasa dai pirati turchi e lo Stato Pontificio decise di costruire una serie di torri difensive. Oggi la torre è visitabile anche ai piani alti grazie al Museo delle Conchiglie ospitato al suo interno. Quale migliore occasione per ammirare conchiglie, scheletri di organismi marini, crostacei e corazze di tartaruga in arrivo da ogni parte del mondo? Vi suggeriamo poi anche una visita al Museo della Storia e della Memoria, ospitato nell’edificio del vecchio Macello, costruito nel 1926. Con la sua ricca esposizione di oggetti, documenti e testimonianze che ripercorrono la vocazione turistica della città dai primi insediamenti fino a oggi divenendo un'importante testimonianza della tradizione marinara, piscatoria e mercantile oltre che della cultura dell’ospitalità del turismo balneare della zona. La Casa Rossa, acquistata all'inizio del 900 dallo scrittore Alfredo Panzini, vi offre invece la possibilità di partecipare a incontri con scrittori ed eventi culturali nel parco della villa, principalmente durante l'estate. Cicloturismo nella natura e una notte che non finisce mai Non solo spiaggia e cultura, ve l’abbiamo detto. Gli amanti della natura che visitano Bellaria Igea Marina possono approfittare del percorso "Sentieri per l'Uso" che si snoda per 6 chilometri lungo il fiume Uso, partendo dal centro abitato e arrivando fino a Villa Torlonia, il Parco Poesia Pascoli. La pista ciclopedonale è ben segnalata e adatta anche ai cicloturisti dell'ultima ora, con aree attrezzate per la sosta, tavoli da pic-nic, giochi e pannelli informativi. Tenete gli occhi aperti: lungo il percorso non è difficile imbattersi in tante specie di volatili come il Martin Pescatore e l’Airone Cinerino. E calata la sera? La notte è sempre giovane a Bellaria Igea Marina. Dalla spiaggia alle vie della città potrete ballare fino all’alba nei tanti locali rinomati come il Beky Bay, un'arena "on the beach" a 360° per concerti, spettacoli di ogni genere e night life coi migliori DJ. Per i nostalgici tappa d’obbligo il Mito Club, locale storico che dal 1954 ha ospitato artisti come Mina, i Nomadi e Adriano Celentano. Oggi è un luogo in cui trascorrere ore a suon di musica, con serate a tema, un ampio giardino con piscina e 2 cocktail bar.
Borghi
Rende

Rende

Rende è una città medievale del territorio cosentino, qui è situata l’Università della Calabria, il campus universitario più grande d’Italia, è una delle migliori tra i diversi atenei. Estesa lungo il corso del fiume Crati arriva fino alle Serre Cosentine, scendendo dalle colline dove sorge il centro storico fino alla città più moderna. Secondo una leggenda, Rende fu fondata dal popolo degli antichi “Enotri” intorno al'VII secolo a.C., quando il figlio di Licaone re degli Arcadi, Enotro, approdò nel luogo ora conosciuto come “Guardiula”, dove fondò “Acheruntia”, in seguito rinominata “Pandosia”. Oggi il suo centro storico è riconosciuto come “Borgo dei Musei” grazie alle sue numerose strutture. Il centro storico e le sue Chiese Il centro storico di Rende si trova su un’altura, e mantiene immutata la sua struttura urbanistica medievale, oltre all’antica toponomastica dei nomi di vie e piazze, come Piazza degli Eroi, più nota come "u sieggiu", la via che si apriva verso la "Porta di Cosenza", che collegava Rende a Catanzaro, oppure nell’impostazione del quartiere della Giudecca, si riconosce dai vicoli stretti e le arcate. Tantissime le chiese e i palazzi nobiliari che ancora oggi conservano intatti molti portali scolpiti e balconate in ferro battuto. La Chiesa di Santa Maria Maggiore fu edificata nel XII secolo, ha una pianta a croce latina con tre navate e il rosone posto sul portale principale, risalente alla stessa epoca. Diversi terremoti hanno reso necessari dei pesanti interventi di restauro, durante i quali si è deciso di coprire le antiche colonne con pilastri rettangolari di sicurezza. All’ingresso si possono ammirare due fregi scolpiti nella pietra: a destra un libro aperto, e a sinistra due chiavi incrociate. All’interno della chiesa sono custodite molte opere d’arte, tra cui le tele di Cristoforo Santanna, Giuseppe Pascaletti e Giuseppe Grana, oltre a molte sculture in legno e marmo.In stile Barocco e Rococò, la Chiesa del Rosario fu eretta nel 1679 dai fratelli Raffaele e Giuseppe De Bortolo, con la facciata tripartita in pietra tufacea di Mendicino. All'interno, una Madonna con Bambino risalente al 600; l'altare centrale è in marmo e legno intarsiati, con delle raffigurazioni ad olio dei Misteri del Rosario. Al posto della tela settecentesca del De Mura, che fu trafugata, raffigurante proprio la Madonna del Rosario, è presente un'opera contemporanea di Diego Minuti. Degno di nota anche lo splendido presepe con statue napoletane del Settecento e dell'Ottocento, oltre ad uno splendido organo del 700. Il Castello Normanno ed i Musei Il Castello, anche detto "Gigante di Pietra”, fu edificato nel 1095 su di un colle, la sua morfologia garantiva una difesa naturale. Le due torri laterali, insieme rappresentano lo stemma del Comune già a partire dal 1222. Nell’atrio del castello si possono ammirare due stemmi araldici delle famiglie che si sono susseguite nella storia, i Magdalone e gli Alarçon de Mendoza. Il museo Civico è situato nel centro storico e ospitato nel seicentesco Palazzo Zagarese. All’interno sono presenti all’incirca 3.000 oggetti legati alla storia civile della Calabria, e le opere pittoriche esposte vanno dal 500 ai giorni nostri, tra gli autori presenti: Hendricksz, Preti, Solimena, Carrà, Balla, De Chirico, Levi, Guttuso, Greco, Sironi, Viani, Santanna e Capizzano. Invece, il MAON a Palazzo Vitari, è un museo dedicato all’arte moderna con una mostra permanente del periodo dell’800 e del 900, con particolare riguardo all’area calabrese e meridionale. Con un archivio che racchiude oltre alle opere d’arte, manifesti, cataloghi, fotografie e video sugli autori e avvenimenti che hanno segnato la storia dell’arte dal periodo romantico ad oggi. Il Museo del Presente, situato a Roges, di circa 3.500 mq, è suddiviso in numerose sale. Oltre ad esporre temporanee di opere d'arte moderna e contemporanea, nasce come punto d'eccellenza per l'allestimento di mostre fotografiche, spettacoli e presentazioni di libri. Insomma, un luogo ricco di storia, da scoprire un passo alla volta. Contenuto redatto con le informazioni fornite dal Partner Regione Calabria
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Pennabilli

Pennabilli

Bandiera Arancione del Touring Club Italiano Il borgo di Pennabilli è disposto al centro tra due punte rocciose: il Roccione (un tempo Penna) e la Rupe (un tempo Billi) che nel ‘300 erano munite di castelli. Oggi solo sulla Rupe, segnata da una croce, ci sono alcuni ruderi del fortilizio, mentre il nucleo abitato originario nacque ai piedi del Roccione, per poi espandersi nel tempo ed occupare tutta la conca tra le due fortificazioni. Di grande interesse e meritevole certamente di una visita è il sistema museale, che si compone di: Mateureka – museo del calcolo, dedicato alla matematica e all’informatica, il Museo diocesano A. Bergamaschi ospitato nel palazzo Bocchi, il Mondo di Tonino Guerra, nei sotterranei dell’oratorio di S. Maria della Misericordia e dedicato allo scrittore che tanto amò questi luoghi e il Museo naturalistico del parco Sasso Simone e Simoncello. Nel centro storico e nel circondario si sviluppa poi un museo diffuso molto curioso, nato dall’amore dello scrittore Tonino Guerra per questo territorio. Nei dintorni, poi, un’escursione piacevole porta alla scoperta della pieve romanica di Ponte Messa e del borgo medievale di Bascio. Tra le numerose manifestazioni che animano il paese, segnaliamo Artisti in piazza, festival internazionale di arte di strada che si tiene a giugno e la Mostra mercato nazionale dell’antiquariato, a luglio, una delle più qualificate, longeve e importanti d’Italia.
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Alessandria, città di cappelli e biciclette

Alessandria, città di cappelli e biciclette

Nascosto nella fodera di seta di un cappello, il nome di Alessandria ha fatto il giro del mondo. Il cappello è il Borsalino, prodotto qui dal 1857 e, grazie alle sue linee eleganti e aeree, eletto a copricapo di culto da moltissime celebrità: indossavano un Borsalino Giuseppe Verdi e Frank Sinatra, Winston Churchill e Mikhail Gorbaciov, Gary Cooper e Alberto Sordi, Charlot e Indiana Jones. Indossava spesso un Borsalino anche Umberto Eco, un altro alessandrino che ha fatto il giro del mondo. Della sua città, disse che «non ha avuto santi né eroi»: in effetti, per lungo tempo Alessandria ha avuto soprattutto guerre, come spesso capita ai territori di confine. Stretta fra le rive di due fiumi, il Tanaro e la Bormida, Alessandria è stata contesa tra guelfi e ghibellini, da Piemonte, Lombardia e Liguria, da francesi e austriaci. Oggi, però, tutto questo ha soprattutto vantaggi. Alessandria è difatti uno scampolo di pianura padana in cui tutto è a portata di mano: a metà strada fra Milano, Torino e Genova, dista pochi chilometri dal mare della Riviera ligure e dai laghi del Verbano-Cusio-Ossola, dal Monte Rosa e dalle Alpi italo-francesi, per non dire degli idilliaci paesaggi collinari delle vicine Langhe. Alessandria sembra consapevole di questo privilegio e se ne sta defilata, quasi a voler tenere segreto di questa fortuna per coltivare le sue passioni di sempre: la bicicletta, innanzitutto, perché è proprio bello pedalare su e giù per le colline vitate dell’Alessandrino in primavera. Un rapporto speciale lega la città alla due ruote e, al Museo AcdB, una grande fotografia scattata nel 1890 ai Giardini della Stazione attesta che si tratta anche di un amore di lunga data. Andate in giro per Alessandria in bicicletta perlustrando il centro di piazza in piazza e poi puntate verso il Tanaro presidiato dalla Cittadella, roccaforte sabauda, per poi pedalare fino a Marengo dove un bel museo multimediale riporta all’epoca della celebre battaglia che si combatté in questi luoghi e che segnò l’irresistibile ascesa al potere di Napoleone Bonaparte.
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