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Itinerario
Calabria

Un viaggio nella Preistoria tra le grotte del Parco Nazionale del Pollino

Tipologia
Percorso in auto
Numero Tappe
5
Difficoltà
Facile

Il Parco Nazionale del Pollino è una catena montuosa dell'Appennino meridionale, situata tra Basilicata e Calabria, la più grande area protetta in Italia e Rete Europea e Globale dei Geoparchi UNESCO, formata dai Massicci del Pollino e dell'Orsomarso. Scrigno prezioso di biodiversità ricco di risorse storico-architettoniche, è la meta ideale anche per chi ama scoprire attraverso l’archeologia il primo periodo della storia umana: la Preistoria. Con questo itinerario vi suggeriamo un percorso quasi ad anello, in auto e in alcuni brevi tratti a piedi, alla scoperta di alcune grotte disseminate nel Parco del Pollino.

Papasidero - Morano Calabro

Papasidero - Morano Calabro

Il nostro viaggio comincia a Papasidero, in provincia di Cosenza, situato a 208 metri s.l.m. su uno sperone roccioso che sovrasta la valle del fiume Lao. La cittadina affonda le sue radici in epoche antiche, infatti, in questo territorio si trova uno dei giacimenti più importanti d’Italia appartenente al Paleolitico: la Grotta del Romito.  Si tratta di un’importante testimonianza della presenza umana di Cro-Magnon (antica forma di Homo sapiens) in Calabria: scoperta nel 1961, la grotta ospitava tra i vari resti umani quelli di un giovane cacciatore e le sepolture di tre coppie, oltre a reperti litici ed ossei (custoditi tra il Museo nazionale di Reggio Calabria e il Museo fiorentino di Preistoria). Al suo interno anche un imponente graffito di un toro, esempio di arte rupestre, inciso su un masso di circa 2,30 metri di lunghezza. Oggi l’area è un Parco Archeologico che dispone anche di un piccolo museo didattico. Conclusa la visita si riparte verso Morano Calabro (CS) prendendo la SP3 e poi la A2/E45. Dopo circa 40 km, al confine tra Morano Calabro e San Basile si trova il sito archeologico di Sassone, situato sopra un'altura che regala un panorama spettacolare sul borgo. 

Morano Calabro - Cerchiara di Calabria

Morano Calabro - Cerchiara di Calabria

Dopo una visita all'incantevole borgo di Morano Calabro, tra i Borghi più belli d’Italia, si riparte verso Cerchiara di Calabria (CS) percorrendo la SP263. La cittadina è situata sul versante orientale del massiccio del Pollino a 650 m slm e nel suo territorio custodisce una serie di grotte molto importanti.

Una di queste è la Grotta delle Ninfe, cavità naturale situata alle pendici sud-orientali del Monte Sellaro, da cui sgorgano acque sulfuree calde e che formano fanghi terapeutici. Nota anche come Grotta dei Bagni, è formata da un unico vano ipogeo in cui sono state portate alla luce molte lucerne romane, databili al I-II secolo d.C., che presentano decorazioni varie come animali, Vittorie alate, gladiatori, e 35 monete in bronzo. I reperti sono custoditi nel Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza.

Di notevole interesse speleologico è l’Abisso del Bifurto, detto anche “Fossa del Lupo”. Si tratta di una profondissima voragine di origine carsica che scende in verticale per 683 metri, situata all’interno del Parco Comunale archeologico-speleologico della Cessuta sul versante orientale del Monte Sellaro (1439 m). Ѐ stata inserita al 40esimo posto nella classifica delle grotte più profonde al mondo.

Cerchiara di Calabria - Saracena

Cerchiara di Calabria - Saracena

Si riparte da Cerchiara alla volta di Saracena, borgo situato a nord di Cosenza, rivolto verso la piana di Sibari e il mar Jonio. Il nucleo originario discenderebbe dall’antica Sestio, fondata dagli Enotri.

Le origini dei primi insediamenti umani sono comprovate dalle diverse campagne di scavo condotte nelle grotte di questo territorio, tra cui la Grotta di San Michele Arcangelo, un’ampia cavità carsica situata, nell’alta valle del Garga dove sono stati ritrovati: una paleo-superficie eneolitica con focolari e strutture, e una capanna absidata del neolitico finale; la sepoltura di un bambino di 4 anni nel neolitico recente; materiale ceramico e testimonianze dello svolgimento delle attività agricole, di allevamento e caccia. 

Un’altra è la Grotta Campanella, una piccola cavità utilizzata a scopo di culto dagli Achei di Sibari tra il VII e il VI a.C. e ciò è testimoniato dal ritrovamento di reperti ceramici corinzi o di produzione coloniale.

Saracena - Sant’Agata di Esaro

Saracena - Sant’Agata di Esaro

Il nostro tour itinerante alla scoperta delle grotte archeologiche del Parco Nazionale del Pollino, ci conduce lungo la SP 263 verso Sant’Agata d’Esaro, cittadina ubicata nell’alta valle dell’Esaro, e ricca di paesaggi spettacolari. 

Nella parete del Monte Cuppone (1093 m) a strapiombo sull’Esaro e a 600 mt slm, si trova la Grotta della Monaca, una cavità carsica che risale al Paleolitico, sfruttata per l’estrazione di diversi minerali tra cui ferro e rame. All’interno, dopo un’ampia galleria chiamata ‘Pregrotta’, c’è la ‘Sala dei Pipistrelli’, l’ambiente più grande della cavità, ospitante una colonia di chirotteri, a cui seguono tre cunicoli, il più lungo dei quali - ‘Il Salto’ - si snoda per 60 metri nelle rocce.

Sant’Agata di Esaro - Praia a Mare

Sant’Agata di Esaro - Praia a Mare

Lasciata Sant’Agata d’Esaro si parte per l’ultima tappa di questo itinerario alla volta di Praia a Mare attraversando la Riviera dei Cedri lungo la SS18 sulla costa tirrenica per circa 60 km. Questo borgo presenta tracce di presenza umana sin dal Paleolitico medio e, grazie alla sua posizione, è stata un approdo sulla rotta tirrenica probabilmente sin dal Neolitico. Ne sono testimonianza gli studi condotti nella Grotta del Santuario della Madonna, che hanno rilevato una continuità d’uso della grotta probabilmente a scopo rituale dal Mesolitico (10.000 - 8.000 a.C.) fino all’età romana imperiale (III sec. d.C.),

Il Santuario della Madonna della Grotta custodisce alcune opere d’arte, tra cui un'icona lignea su fondo oro e la campana di bordo di un piroscafo inglese silurato presso l'Isola Dino nel 1917.

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