Dimmi in che città sei e ti dirò che colazione tipica italiana ordinare al bar
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Se è vero che la prima colazione è il pasto più importante della giornata, come sostengono medici e nutrizionisti, quello che ci dà la carica e il pieno di energia, che più incide sul nostro metabolismo, è altrettanto innegabile che il suo rituale e gli ingredienti di cui si compone variano sensibilmente a seconda delle latitudini in cui ci troviamo, intrisi come sono della cultura alimentare, delle tradizioni e dei ritmi locali.
In Italia, molto più che altrove, il cerimoniale della colazione si declina infatti in modo piuttosto diverso da città a città, da Nord a Sud, dai mari ai monti: cambiano i sapori, gli accostamenti, l’apporto calorico.
E se i prodotti tipici italiani che si portano in tavola virano dal dolce al salato, l’unico comune denominatore fil rouge della colazione tipica italiana è il caffè, immancabile.
Se avete dunque in mente di trascorrere un anno sabbatico, una vacanza o un weekend fuori porta e non volete sorprese, questo sintetico giro della Penisola sulle tracce abitudini in uso nelle città principali di primo mattino vi sarà utile per cominciare nel migliore dei modi la giornata e ordinare al bar come un local.
Qual è la tipica colazione italiana? Scopriamolo insieme.
Milano, il flow del mattino, per tutti i gusti
Per orientarvi nei bar milanesi, dove si fa colazione rigorosamente in piedi e in tempi contingentati, occorre avere prontezza di riflessi e una conoscenza approfondita del repertorio, qui i camerieri sono avvezzi a soddisfare i gusti e i regimi alimentari più bizzarri: il caffè può essere spesso deca, d’orzo, al ginseng, si snatura in marocchino, mocaccino, macchiato o spruzzato (caldo e freddo), americano, lungo, medio, corto in tazza grande, lungo in tazza piccola.
I cappuccini si fanno col latte senza lattosio, di soia o d’avena, le brioche sono vegane, senza glutine, piene o vuote, dolci o salate… Ma se l’imbarazzo della scelta vi paralizza e non osate interrompere il frenetico flow meneghino, ordinando un espresso (meglio, un espressino) e una brioche di pasticceria (brioscina), andrete sul sicuro.
Genova, dolce un po’ salato, davanti al mare
Se in quasi tutt’Italia la colazione tipica è “dolce”, a Genova vi sfidiamo a mescolare dolce e salato come fanno i locali. Qui, appena svegli, l’abitudine è quella di ordinare focaccia e cappuccino, focaccia e caffelatte, per i puristi: un rito da consumare senza fretta, possibilmente seduti davanti al mare, prendendosi il tempo necessario per fare pace con la giornata.
La focaccia genovese, ça va sans dire, dev'essere quella tradizionale (la fugàssa): bassa, “pizzicata” in superficie, ricoperta d’olio extravergine e grani di sale grosso, servita a listarelle la cui larghezza non superi il diametro della tazza, perché poi il rito prevede di inzupparla nel cappuccino e gustarla con lentezza, lasciando che dolce e salato si armonizzino nel palato, mentre ci si prepara ad affrontare il mondo.
Roma, un risveglio “bomba”
Attenzione invece a non pronunciare mai la parola “brioche” in un bar romano o verrete guardati con sospetto. Chiedete piuttosto di un cornetto, anche se non è proprio la stessa cosa: via via che si scende da Nord a Sud ci si ritrova ad affrontare versioni sempre più impegnative, grondanti di glassa, zucchero a velo e ripieno di marmellate e creme assortite.
Se non temete l’impennata di calorie e glucosio, all’ombra del Colosseo non potete non assaggiare il tradizionale maritozzo, una pagnottina dolce tagliata al centro e farcita di panna; oppure la bomba, fritta e ricoperta di zucchero, il cui nome è già un programma; o la sua variante col buco, la ciambella: praticamente un donut, ma di dimensioni doppie.
Napoli, l’espresso doc dal cuore tenero
Friabile al punto da infrangersi al primo morso in un’esplosione incontenibile di briciole, fino a sprigionare un cuore soffice e dolce di ricotta e semolino: la sfogliatella riccia napoletana è una delizia paragonabile solo al babà, rigorosamente al rum.
Ma sotto il Vesuvio il vero must è l’espresso doc napoletano, già patrimonio dell’umanità prima che l'UNESCO vedesse la luce: che qui si accompagna con un bicchierino d’acqua a parte, possibilmente frizzante. What else? Tra le tradizioni napoletane legate al caffè, una delle più tipiche, e generose, è quella del caffè sospeso: spesso i clienti al bar ordinano una tazzina e ne pagano due, offrendo la seconda a eventuali avventori bisognosi.
Bari, la colazione del pescatore
E se le sfide non vi spaventano, la prima colazione like a local di Bari, il bellissimo capoluogo pugliese affacciato sul mare Adriatico, è per gli di stomaci forti.
La chiamano infatti colazione del pescatore, è ancora molto diffusa ed è a base di frutti di mare: ricci, ostriche, cozze, seppioline, polipetti, gamberi, tutto rigorosamente crudo e appena pescato. Sicuramente un’abitudine sana e ipocalorica.
E se il caffè non è proprio l’abbinamento migliore, potete accompagnarla con succhi freschi o acqua e limone. Il posto migliore dove consumarla è Nderr La’ Lanz (letteralmente "lance a terra") uno dei luoghi più tipici di Bari, il piccolo molo San Nicola è infatti una sorta di ristorante a cielo aperto, dove il pesce crudo locale è sempre servito freschissimo.
Da Palermo a Messina, dolcezza sottozero
E a proposito di mix audaci, mescola non solo sapori, ma anche temperature e consistenze diverse la prima colazione siciliana, in cui la granita si sposa alla tipica “brioscia”, una pasta lievitata e aromatizzata alla vaniglia o agli agrumi che ha in cima il cosiddetto “tuppu”, che evoca lo chignon. La brioscia va servita calda insieme alla granita, che invece dev’essere ovviamente gelata, cremosa e granulosa allo stesso tempo, al limone, al caffè, alla mandorla, ai gelsi neri, a seconda della città dell’isola in cui vi trovate, e, per i più golosi, guarnita con un pennacchio di panna. Sta a voi decidere se inzupparvi la brioscia o consumarla a parte: sarà comunque un modo superbo per salutare il nuovo giorno.