Panoramica
Occupando tre piani di una struttura che, nei primi decenni del Novecento, era stata sede dell’Agenzia ebraica e aveva accolto rifugiati provenienti dal centro-est Europa, il Museo della Comunità ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner" è stato inaugurato nel 1993 e rinnovato completamente tra il 2014 e il 2015. All’interno dell’edificio, inoltre, è ancora presente un oratorio di rito ashkenazita. Al piano terra sono presenti sezioni dedicate a spiritualità e tradizioni, storia della Comunità ebraica triestina dall’Età Medievale al secondo dopoguerra, Shoah, rapporto con Eretz Israel. Il primo piano, comprendente anche uno spazio per la realizzazione di conferenze, è dedicato alla cultura, mentre al terzo piano ci sono due sale destinate alle mostre temporanee. L’allestimento è accompagnato da testi e contenuti multimediali in italiano e in inglese. La collezione di Judaica della Comunità ebraica triestina è rappresentata da oggetti di arte rituale provenienti dalle quattro antiche Sinagoghe che, dalla metà del Settecento, erano presenti nella città fino al 1912, quando fu inaugurato il Tempio maggiore di via San Francesco. Tra i reperti, argenti (tra cui alcuni settecenteschi realizzati a Venezia), tessuti, documenti, libri, una rara piastra da Sefer del 1593, un libro dei pegni di metà Seicento e le Patenti concesse nel 1771 dall’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo. Inoltre, è anche conservata una preziosa documentazione sulla storia e memoria degli ebrei triestini esiliati nei campi di sterminio, nonché una raccolta di oggetti personali razziati dai nazisti. Questi ultimi, ritrovati dagli alleati durante la guerra, erano stati inviati a Roma e lì dimenticati per decenni fino al 2000, quando vennero finalmente restituiti alla Comunità ebraica di Trieste, che decise di esporne alcuni nel proprio Museo e di donarne altri al Civico Museo della Risiera di San Sabba e al Museo Yad Vashem di Gerusalemme.
