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A Trieste si respira un’atmosfera unica, da città di frontiera, crocevia di almeno tre culture: latina, slava e tedesca

Ha un suo gusto retrò, tra caffè letterari storici e monumenti del passato da città importante dell’Impero asburgico. Trieste è la meta ideale per chi ama luoghi ricchi di una storia complessa e travagliata, che ha stregato, ospitato, allevato scrittori e intellettuali. L’ambiente è multiculturale, di respiro internazionale. Un luogo da vivere almeno una volta nella vita.

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Alla scoperta di Trieste, città di frontiera dall’anima internazionale

Trieste è veramente al confine di tante cose: tre realtà culturali diverse, l’Est e l’Ovest che si incontrano, il mare e l’entroterra complicato da mille storie, confronti, conflitti. Un autentico crocevia, una città di passaggio, lontano chilometri dalle grandi metropoli. I tanti avvenimenti che ebbero luogo all’interno dei suoi confini e le sue alterne fortune come punto strategico l'hanno plasmata profondamente. Qui è nato Italo Svevo e già il nome la dice lunga sulla mescolanza di stili.

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Trieste Pordenone Udine Gorizia
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Trieste

A Trieste si respira un’atmosfera unica, da città di frontiera, crocevia di almeno tre culture: latina, slava e tedesca. Ha un suo gusto retrò, tra caffè letterari storici e monumenti del passato da città importante dell’Impero asburgico. Trieste è la meta ideale per chi ama luoghi ricchi di una storia complessa e travagliata, che ha stregato, ospitato, allevato scrittori e intellettuali. L’ambiente è multiculturale, di respiro internazionale. Un luogo da vivere almeno una volta nella vita.

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Pordenone
Pordenone

Già in odor di Venezia, come lasciano intendere architetture e dialetto, Pordenone sorge alla confluenza di tre fiumi: una posizione strategica per il commercio con le regioni transalpine, che non a caso fu lungamente oggetto delle mire espansionistiche del patriarca di Aquileia, degli Asburgo e della Repubblica di Venezia. Fu quest’ultima, infine, a conquistare la fiducia dei pordenonesi e, in cambio, riversò sulla città molti zecchini d’oro. La prosperità dei secoli veneziani emerge vivida percorrendo il corso Vittorio Emanuele, spina dorsale del borgo medievale, dove le dimore delle antiche famiglie sfoggiano ancora sgargianti facciate affrescate che hanno valso a Pordenone l’appellativo di Urbs Picta. La prospettiva del corso è chiusa dalle logge del palazzo del Comune, simbolo dell’autonomia cittadina, orgogliosamente mantenuta anche durante i secoli veneziani; accanto al Municipio non sfigura la facciata affrescata del palazzo Ricchieri, sede delle civiche collezioni d’arte. Poco avanti si apre piazza S. Marco in cui si staglia, leggermente rialzata rispetto al piano stradale, la facciata del Duomo, frutto di una fabbrica avviata nel ‘200 e mai portata a termine. Complice la posizione su tre fiumi, Pordenone è anche una città ricca di verde, con numerosi parchi che punteggiano il tessuto urbano, fra cui il Parco Galvani, con un piccolo lago di risorgiva, sentieri nel verde, un romantico percorso botanico dedicato alle rose, con ben 185 varietà appartenenti a circa 40 specie diverse, e PAFF! (acronimo di Palazzo Arte Fumetto Friuli), esposizione permanente dedicata al fumetto.

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Udine
Udine

La città di Udine fu nel Duecento il cuore dell’identità culturale, il mercato e crocevia di traffici, anche transalpini, della giovane Patria del Friuli, l'istituzione, nata nel 1077, che riunì fino al XV secolo il Friuli e molti altri territori in un unico organismo statuale, che per l'epoca raggiunse forme di organizzazione civile molto avanzate. Ai piedi del colle, testimonia la plurisecolare unione alla Serenissima, la piazza della Libertà, con i suoi spazi, logge e scorci, in cui l’architettura veneziana, gotica e rinascimentale, appare genialmente radicata in terraferma. È ben noto poi che nel palazzo del vescovo venne a dipingere storie bibliche, con inimmaginabile freschezza di colore, il Tiepolo trentenne. Udine è una città che non conosce stagioni e i pretesti per visitarla sono molteplici, come per esempio il mercatino “Robis di une volte”, dedicato all’antiquariato e al brocantage, ogni seconda domenica del mese. Città di forte valenza enogastronomica, è punto di convergenza di tutte le produzioni tipiche del Friuli: prosciutti, formaggi, vini, grappe e quant’altro. La visita è raccomandata al buongustaio per il numero e il valore delle osterie oltre che per le tante botteghe dei sapori. In tal senso ricopre ruolo ufficiale la Casa della Contadinanza, sul piazzale del Castello, riproposizione di un’antica osteria entro gli spazi di un edificio storico.

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Gorizia
Gorizia

Una città di frontiera simbolo del Novecento Città di confine nell’estremo lembo del nord est dell’Italia, Gorizia è un simbolo della complessa storia del Novecento europeo. Un tempo città dell’Impero austroungarico, la cui eredità è ancora ben visibile nei palazzi storici e nei giardini, è annessa all’Italia nel 1918 e conosce poi le drammatiche vicende che coinvolgono il confine orientale italiano durante il fascismo e la Seconda guerra mondiale. Alla fine del conflitto, la città perde parte della sua periferia a favore della Jugoslavia e viene divisa da un muro che diventa uno dei simboli della cortina di ferro. Con l’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea nel 2004, la barriera è stata rimossa, trasformando il confine in un luogo di incontro e condivisione con Nova Gorica, la parte della città che si trova in Slovenia. Ed è stata proprio questa amicizia che le ha fatte diventare, insieme, Capitale europea della Cultura 2025. La storia di Gorizia si può ripercorrere attraverso i musei e i giardini, per conoscere aspetti peculiari della storia di questo territorio e delle sue comunità: il Museo della Grande Guerra, il museo diffuso Topografie della memoria, il Museo della moda e delle arti applicate. Meritano una visita anche l’elegante Palazzo Coronini Cronberg, la sinagoga, Piazza Vittoria con la suggestiva fontana di Nettuno e la splendida Chiesa di Sant’Ignazio.

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