La Biblioteca Statale Stelio Crise di Trieste (Ufficio periferico del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione generale Biblioteche e Istituti Culturali), fu inaugurata nel novembre 1956, poco dopo il definitivo ritorno di Trieste all’Italia, con il nome di Biblioteca del Popolo. La sua nascita fu dovuta all’iniziativa del Commissariato del Governo - Direzione della Pubblica Istruzione e della Soprintendenza Bibliografica per il Veneto Orientale e la Venezia Giulia, con l’obiettivo di promuovere, ispirandosi al modello delle public libraries, l’amore per la lettura tra tutte le classi sociali. Fu strutturata in una sede per la gestione tecnica e amministrativa e in diverse succursali per il prestito e la consultazione. L’attività fu inizialmente gestita dalla Soprintendenza, seguita nel 1962 dal Commissariato Generale per il Territorio di Trieste che riaffermò le funzioni di diffusione di libri di recente edizione, di gestione delle sale di lettura e prestito domiciliare.
Grazie all’impiego di un "bibliobus" si raggiunsero anche carceri, ospedali, campi profughi e zone periferiche densamente abitate. In breve la Biblioteca ebbe un larghissimo seguito, raggiungendo centomila prestiti all’anno. Nel 1978 divenne parte delle Biblioteche Pubbliche Statali del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e fu denominata Biblioteca Statale del Popolo. Il cambiamento impresse un mutamento nella missione dell’Istituto, mirando ad adeguarlo a nuovi parametri: attenzione alla documentazione del materiale in deposito, specialmente alla catalogazione semantica, e adesione, nel 1995, al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), inserendo nel catalogo elettronico il proprio patrimonio. Fino al trasloco in palazzo Brambilla-Morpurgo - acquistato e restaurato dal Ministero – la Biblioteca continuò comunque ad assolvere il servizio di pubblica lettura, gestendo quattro succursali, due nel centro cittadino, una terza a Muggia e la quarta al Villaggio del Pescatore, vicino a Duino. Nel 2012 la Biblioteca fu intitolata a Stelio Crise, in riconoscimento dei suoi contributi alla cultura a livello nazionale e internazionale, come bibliotecario, intellettuale, critico letterario, scrittore e Direttore della Biblioteca statale di Trieste. Nel 2015 fu inaugurato lo "Studio Luttazzi", reso possibile grazie alla donazione di documenti e materiali da parte della moglie Rossana, come esposizione permanente dedicata al famoso musicista e uomo di spettacolo Lelio Luttazzi.