Rio di Pusteria

Il nome italiano di Rio di Pusteria lascia intuire la presenza di un corso d’acqua, quello tedesco, Mühlbach, richiama la presenza di mulini (Mühlen): è dunque facile capire quale fosse la vocazione storica di questo paese che sorge all’inizio della val Pusteria, proprio dove un torrente, il rio Valles, si immette nella Rienza. La possente Chiusa che sorge a monte di Rio, una sorta di dogana fortificata, ricorda che questa era una terra di confine piuttosto inquieta. Un tempo anche l’abitato era dotato di mura difensive, delle quali faceva parte il robusto Freienthurn, una casa-torre di origini duecentesche poi incorporata in un palazzo detto Castel Freienthurn, a sua volta trasformato in convento nell’800. In centro, il punto di riferimento è la chiesa di S. Elena, di origini romaniche, con un affresco di fine ’400 di Friedrich Pacher che raffigura il Ritrovamento della Croce. Attorno al paese vale la pena di visitare almeno due frazioni. La più vicina è Maranza, località di villeggiatura a circa 1400 metri, raggiungibile anche in funivia o in auto: sulle pendici del monte Cuzzo o Gitschberg si snodano bei sentieri e, d’inverno, oltre 50 chilometri di piste da sci; nella parte centrale della località si può visitare la chiesa di S. Giacomo, esempio di rococò tirolese. L’altra frazione è Valles, che dà il nome alla bella valle che si stacca da Rio di Pusteria verso nord-ovest, a sua volta collegata al comprensorio del Gitschberg. Sopra Valles, seguendo per 3 chilometri un sentiero tematico (che celebra la produzione casearia locale) si arriva alla Malga Fane (1739 metri), una delle malghe più famose e caratteristiche dell’Alto Adige, circondata dalle montagne di Fundres. Nata nel medioevo come lazzaretto, la Malga Fane è un pittoresco nucleo di una trentina di edifici tradizionali d’alpeggio, tra baite, rifugi e fienili, chiesetta compresa, da dove partono lunghi sentieri panoramici verso il lago Selvaggio e il Picco della Croce, rispettivamente a 2532 e 3132 metri.