Salta il menu
Escursioni

5 vie ferrate nelle Dolomiti di Sesto da non perdere

Emozioni tra roccia e cielo nel regno delle Tre Cime di Lavaredo!

4 minuti

Allestite tra le impervie rocce dei monti di Sesto durante la Grande Guerra per rifornire le truppe impegnate sul fronte, le spettacolari vie ferrate sono tra le mete più popolari delle Alpi orientali e offrono panorami mozzafiato sul territorio del paese delle Tre Cime.

Le numerose vie ferrate attorno a Sesto sono abbastanza eterogenee e differiscono per lunghezza, esposizione e preparazione fisica necessaria. Seppur non tutte siano idonee all‘arrampicata sportiva, il percorso in verticale assicurato da funi metalliche, scale e ponti, del Monte Paterno, della Torre di Toblin e della Strada degli Alpini, rendono questi tracciati tra i più frequentati sia da principianti che da esperti.

La straordinaria vista sul paesaggio alpino che circonda le Tre Cime arricchisce l’esperienza della scalata di un senso di meraviglia che riempie l’anima.
Casco, scarpe robuste e protezione dalle intemperie, sono attrezzature indispensabili che non possono mancare nel kit da scalata, fondamentali anche per le vie ferrate più semplici delle Dolomiti di Sesto.

Una esperienza unica, soprattutto per gli alpinisti appassionati di storia, è ripercorrere il fronte dolomitico della Grande Guerra sulle vie ferrate del Monte Paterno, la Torre di Toblin e la Strada degli Alpini. 

In generale, comunque, l'intera regione offre la possibilità ai patiti dell'alpinismo di percorrere, tra il Passo Monte Croce a Sesto e tra il Passo Falzarego a Cortina d'Ampezzo, oltre 40 vie ferrate di ogni livello.

Monte Paterno - ferrata De Luca Innerkofler

Monte Paterno - ferrata De Luca Innerkofler

La De Luca-Innerkofler, posta sul Monte Paterno davanti alle Tre Cime, è sicuramente la ferrata più conosciuta delle Dolomiti di Sesto, e segue l'antico fronte italiano della Grande Guerra. Attraverso la "Galleria Paterna", il percorso conduce  fino al cuore della montagna, per poi giungere fin sulla vetta. Qui la sosta per riprendere fiato si arricchisce della spettacolare vista sulle pareti nord delle Tre Cime. Partendo dalla Forcella del Camoscio, poi, si apre uno stupendo circuito che segue il Sentiero delle Forcelle. Indimenticabile è anche la discesa lungo la Forcella Passaporto.

La Strada degli Alpini

La Strada degli Alpini

Costruita dalle truppe alpine italiane durante la Grande Guerra, questa impressionante ferrata, anche se relativamente semplice dal punto di vista tecnico, non deve essere sottovalutata per la lunghezza, soprattutto in presenza di neve. 

Raggiunta in cabinovia la stazione a monte Prati di Croda Rossa (a 1.914 m), si segue il sentiero n. 100 fino a raggiungere l'inizio della ferrata della Croda Rossa. Continuando il cammino si possono ammirare i resti della Grande Guerra presso la postazione Wurzbach e si prosegue fino al bivio nei pressi della Forcella di Croda Rossa (2.698 m). Abbandonata la salita, si inizia a scendere fino al canalone detritico. Da qui, aiutandosi con delle funi d'acciaio, si raggiunge la Strada degli Alpini. Il percorso attrezzato percorrendo alcuni gradoni, raggiunge una cengia ampia e ben esposta dove fare una sosta per godere della vista unica sulle pareti verticali. Si riprende la discesa e, passato il Rifugio Comici, si raggiunge il parcheggio della Val Fiscalina dove è possibile prendere un autobus per tornare alla stazione a valle della cabinovia.

Torre di Toblin - Sentiero delle Scalette

Torre di Toblin - Sentiero delle Scalette

Se volete godere di una delle più spettacolari viste di tutto il comprensorio dolomitico, sicuramente il Sentiero delle Scalette non vi deluderà.

Un cammino breve e di media difficoltà conduce, attraverso un percorso pressoché verticale, sul versante nord della Torre di Toblin (2.617 m) proprio dietro al Rifugio Locatelli. Attraverso 17 scale si giunge alla postazione austriaca posta sulla cima dell'imponente torre. Lungo il sentiero è possibile ammirare, perfettamente conservati fino a oggi, scale di legno e ganci in ferro, muti testimoni della guerra che accompagna la salita.
La vetta offre una vista mozzafiato sul Monte Paterno e sulle pareti nord delle Tre Cime.
Dopo una sosta ristoratrice, si riprende la discesa lungo una ferrata, semplice e ben segnalata (Feldkurat Hosp), lungo la cresta nord orientale.

Ferrata Cima Croda Rossa

Ferrata Cima Croda Rossa

Seguendo il versante nord della Cima Dieci, che fa parte della famosa Meridiana di Sesto, la via ferrata conduce sulla Cima Croda Rossa.

Dalla stazione a monte sui Prati di Croda Rossa (1.914 m), superati i Costoni di Croda Rossa, si raggiunge l'inizio della Ferrata della Croda Rossa a 2.300 metri di altitudine. Una scala aiuta a superare il primo balzo verticale. Il cammino prosegue attraverso percorsi ben segnalati e passaggi risalenti alla Grande Guerra. Cavi d’acciaio e scale assicurano i passaggi più ripidi del tracciato che, proseguendo in arrampicata, giunge al pianoro della postazione Wurzbach. Solo poche centinaia di metri separano questo punto dalla vetta della Croda Rossa (2.965 m), uno dei monti più alti della zona, da cui si può ammirare un panorama unico.
La discesa avviene per il medesimo itinerario della salita oppure lungo il sentiero del Castelliere.

Ferrata attorno alla Cima Dodici - Croda dei Toni (Severino Casara)

Ferrata attorno alla Cima Dodici - Croda dei Toni (Severino Casara)

Aperta nel 2015, questa ferrata percorre un tracciato breve, facile e piacevole

L'itinerario, poco noto e frequentato soprattutto da chi conosce bene le Dolomiti, attraverso la parete sud della Croda dei Toni, collega il Rifugio Pian di Cengia (a 10 minuti dall’attacco) al Rifugio Carducci.

La ferrata, che costeggia una cengia sulla parete sud della Cima Dodici, attraversa le gole con due ponti sospesi che rendono il percorso tanto complesso quanto emozionante.
Attraversato l'ampio canalone detritico sotto la Forcela de l'Agnel (2.578 m), in alcuni tratti attrezzato con funi di sicurezza, il tracciato sale su una parete breve ma piuttosto scivolosa che conduce alla forcella con il bivacco De Toni.

Il forte processo erosivo che interessa queste montagne ha causato, per molti anni, la chiusura di questo sentiero attorno alla Cima Dodici. Ufficialmente riaperto nel 2015 in seguito ad interventi di risanamento, il percorso segue in alcuni punti un nuovo tracciato che consente di aggirare i passaggi erosi.

 

Contenuto redatto con le informazioni fornite dal Partner Associazione turistica di Sesto

Ops! C'è stato un problema con la condivisione. Accetta i cookie di profilazione per condividere la pagina.