Panoramica
Un viaggio nel mondo del colore vi porterà nel cuore nascosto della Cattedrale di Siena, in quella che viene comunemente chiamata Cripta”, una delle scoperte archeologiche più rilevanti degli ultimi decenni.
I lavori di recupero, avviati nel 1999 dall’Opera della Metropolitana e inizialmente concentrati sugli spazi legati all’Oratorio dei Santi Giovannino e Gennaro, si sono estesi inaspettatamente sotto il coro della Cattedrale, rivelando un ambiente decorato con un ciclo di affreschi risalente alla seconda metà del XIII secolo. La qualità eccezionale e la vivacità delle immagini, rimaste nascoste per secoli, hanno ampliato in modo sorprendente la conoscenza della pittura murale senese del Duecento, offrendo una testimonianza fondamentale sull’origine e sull’evoluzione della scuola pittorica locale.
Ma l’importanza della scoperta non si limita all’aspetto artistico. Anche dal punto di vista architettonico e archeologico, i ritrovamenti sono di grande interesse, in perfetta sintonia con le decorazioni pittoriche. Le strutture murarie, ancora riccamente dipinte, restituiscono un’immagine insolita e affascinante di “architettura colorata”, mentre il rinvenimento delle fondamenta dell’antica abside della chiesa getta nuova luce sulle fasi costruttive del Duomo e su molte questioni storiche ancora aperte.
Il ciclo pittorico, attribuito a maestri attivi a Siena nella seconda metà del Duecento, come Guido da Siena, Dietisalvi di Speme, Guido di Graziano e Rinaldo da Siena, si distingue per l’intensità cromatica che non solo riveste le pareti affrescate, ma decora anche colonne, pilastri, capitelli e mensole con motivi geometrici e vegetali. Le scene sono organizzate su due livelli: in alto gli episodi dell’Antico Testamento, in basso quelli del Nuovo, con particolare enfasi sul dramma della Passione di Cristo, rappresentato in tre momenti solenni: la Crocifissione, la Deposizione dalla Croce e la Sepoltura.