Nel 1697, Filippo Corsini, Consigliere del Granduca Cosimo III de’ Medici, acquistò Villa Corsini, vicina a Villa Medicea della Petraia e ne affidò la ristrutturazione a Giovan Battista Foggini (1652-1725), architetto, scultore granducale e direttore delle manifatture di corte. I principi Corsini mantennero la proprietà della Villa fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando fu occupata dalle armate tedesche, e successivamente affittata alle suore Dorotee per l’Educandato. Nel 1956, Tommaso Corsini avviò le pratiche di vendita, e nel 1960 Villa Corsini passò alla famiglia Costoli e all’ingegnere Galliano Pio Boldrini. Quest’ultimo, successivamente, donò la sua parte allo Stato e, nel 1971, la Villa entrò a far parte della Direzione regionale dei Musei della Toscana. Dal 2015, essa ospita un deposito di reperti archeologici della Soprintendenza Archeologica della Toscana, in origine rintracciabili negli ambienti di Palazzo della Crocetta, rimossi in seguito alla ristrutturazione del percorso museale dopo l’alluvione del 1966. Una campagna di restauri diretti dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Firenze ha riguardato il cortile interno e il grande salone. Il rifacimento della facciata e di gran parte degli ambienti interni è stata poi resa possibile da contributi dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Oggi Villa Corsini a Castello vuole dare visibilità a quanto conserva nei suoi magazzini, visto che da lungo tempo è usata a deposito dei materiali lapidei del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Nel cortile si possono ammirare diversi sarcofagi etruschi in nenfro, provenienti dalla tomba gentilizia del Statlane di Tuscania (IV-II secolo a.C.). Sempre al piano terra è stata collocata la sontuosa decorazione di marmi antichi che erano nel “Ricetto delle Iscrizioni” degli Uffizi, curato da Foggini per Cosimo III. Il salone ospita marmi di pregio, tra cui si segnala un unicum: la statua in porfido dell’Imperatore Adriano. Da notare anche l’effigie del Peplophoros da palazzo Cepparello, replica romana di un pezzo greco del V secolo a.C. Al primo piano si può ripercorrere la storia di Firenze e dei suoi dintorni grazie a diversi reperti, come il corredo della Tomba della Mula (fine VII sec. a.C.), il Cippo di Settimello (metà VI sec. a.C.) e diverse sculture funerarie di botteghe fiesolane arcaiche.
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