La splendida isola vulcanica di Strombolicchio, che fa parte del comune di Lipari, si trova a nord-est dell'isola di Stromboli, nelle Isole Eolie, isole intrise di racconti mitologici legati ai venti e alle eruzioni vulcaniche. Gli antichi Egizi veneravano queste isole come "Isole del Fuoco", specialmente l'isola di Vulcano, dove seppellivano e "purificavano" i loro illustri defunti. Una leggenda locale racconta che Strombolicchio sia il tappo del vulcano di Stromboli, lanciato in mezzo al mare durante una violenta eruzione. Invece Strombolicchio è ciò che rimane delle antiche eruzioni di un vulcano delle Eolie risalente a circa 200.000 anni fa: è essenzialmente un blocco di magma solidificato. Dichiarato Riserva Naturale Integrale nel 1991, l'isolotto presenta ripide scogliere che si affacciano sul mare e ospita un faro risalente al 1926 e attivo dal 1938. Originariamente alta circa 70 metri sul livello del mare, l'isola fu ridotta all'attuale altezza di 56 metri per costruire il faro. Una scala di 152 gradini intagliati nella roccia di basalto, andesite e augite, permette di raggiungere la sommità dell'isolotto. I gradini inferiori sono lambiti dal mare e sono accessibili solo quando le acque sono calme.
Una volta il fanale funzionava a gas propano; era alimentato da 6 bombole da 10 kg alle quali se ne aggiungevano 6 di riserva. All’epoca non era raro che vi fossero intoppi gravi e urgenti, come ricorda un farista in servizio da quasi 41 anni, Luciano Rizzo. Il guardiano ricorda che nel dicembre 1986 il messaggio “Avvisi ai Naviganti” informava i natanti in transito da e verso lo stretto di Messina che il fanale di atterraggio di Strombolicchio era spento. Egli dovette, dopo varie rocambolesche avventure, essere accompagnato in elicottero fino al faro di Strombolicchio, dove in solamente 10 minuti riuscì a smontare e rimontare il lampeggiatore in tutte le sue parti meccaniche eliminando le ceneri della retina che avevano tra l’altro otturato l’ugello a gas. Adesso, per fortuna, il faro è completamente automatizzato e gestito dalla Marina Militare italiana. L'ottica del faro, alimentata da pannelli fotovoltaici, è essenziale per la navigazione tra l'isola di Stromboli e la costa calabra.