Panoramica
Nata su impulso arabo, come il resto dell’isola nel corso del Medioevo, Racalmuto fu governata da normanni, svevi e aragonesi. Al pari di altri comuni dell’Agrigentino divenne quindi feudo dei Chiaramonte, seppur brevemente, perché già a inizio ’300 il paese fu concesso per via ereditaria ai Del Carretto, passando poi di mano in mano tra le grandi famiglie aristocratiche succedutesi sul territorio. All’epoca baronale è legato il castello chiaramontano, caratteristica architettura isolana due-trecentesca dalle forme compatte e squadrate, con una spessa cinta muraria rinforzata da massicce torri cilindriche angolari; recuperato grazie a lavori di restauro dopo decenni di incuria, è ora punto di riferimento per le iniziative culturali cittadine. Tra le architetture notevoli del centro, raccolte tutte a pochi passi dal castello, spiccano il teatro Regina Margherita, inaugurato nel 1880, il duomo di S. Maria dell’Annunziata, principale luogo di culto cittadino, e il santuario Maria Santissima del Monte, dagli splendidi interni. Risale al XIII secolo la foggia del cosiddetto Castelluccio svevo, che da uno sperone di roccia pochi chilometri a nord est dell’abitato domina l’ininterrotto paesaggio di brulli rilievi; dal belvedere si abbraccia il territorio interessato tra ’800 e ’900 dall’intensa attività mineraria che fece di Racalmuto un importante centro specializzato nell’estrazione dello zolfo e del salgemma, come illustrato da Leonardo Sciascia, figlio illustre di Racalmuto, ne “Le parrocchie di Regalpetra”.
92020 Racalmuto AG, Italia