Albissola Marina
Albissola Marina è semplicemente un museo a cielo aperto: per rendersene conto basta percorrere il lungomare degli Artisti, inaugurato nel 1963, con un mosaico di 800 metri realizzato per decorare la passeggiata del paese da venti artisti tra cui Lucio Fontana, Aligi Sassu, Giuseppe Capogrossi, Emanuele Luzzati. La produzione di ceramica ad Albissola inizia, in realtà, assai prima. Grazie alla presenza di cave di terra bianca, depositi di argilla rossa e all’abilità di artigiani locali, la cittadina fu sin dal XVI secolo una delle capitali della ceramica europea, eredità portata avanti fino al Novecento dalle avanguardie stesse. Dagli anni Venti, infatti, grazie a figure come il futurista Tullia d’Albisola, Albissola richiama artisti italiani e internazionali che scoprono il potenziale della ceramica e la cui eco influenza ancora oggi l’arte del tornio. Ve ne accorgerete passeggiando per il centro storico del borgo ma anche in luoghi periferici. Luogo ideale dove ammirare le ceramiche rimane il Centro Esposizioni MuDA, che fa parte del vario percorso di visita del MuDA - Museo diffuso Albisola (dedicato alla fervida stagione artistica delle due Albisole): qui si tengono mostre temporanee e vengono conservate opere dei grandi artisti come Lucio Fontana, Wilfredo Lam, Agenore Fabbri, Pablo Picasso o Asger Jorn.
Da non perdere è anche la Casa Museo villa Jorn, uno di quei luoghi dove pace, arte e paesaggio raggiungono la simbiosi perfetta: è un’opera d’arte totale tra architettura, natura, ceramica e pittura realizzata sulle alture del paese dall’artista danese Asger Jorn, fondatore di diversi movimenti d’avanguardia e giunto ad Albissola negli Anni 50. Ancora oggi si continua a percepire quell’armonia tra l’uomo e la natura, tra mostre temporanee e l’esposizione permanente di dipinti murali, bozzetti, collage in ceramica realizzati con scarti di pietre e conchiglie.
Da vedere anche Casa Mazzotti, progettata dall’architetto futurista Nicolaj Diulgheroff, oggi sede della ditta Ceramiche Mazzotti, e la vicina Fondazione Museo Giuseppe Mazzotti con il suggestivo giardino-museo che accoglie oltre 50 opere di artisti internazionali, tra cui il grande coccodrillo di Fontana.
Infine, tappa alla Fornace Alba Docilia, antica fabbrica di ceramica attiva dal Seicento al 1982, oggi trasformata in spazio espositivo dedicato alla memoria del lavoro dei ceramisti con una mostra permanente di macachi, le tradizionali statuine da presepe. Nella piazzetta di fronte, soffermatevi davanti al Muro Raku, ispirato all’antica arte giapponese, un pannello di 32 mq con 1200 mattonelle giustapposte causalmente da 77 artisti, che si fondono in una vera fantasmagoria.
Ai limiti del paese la tappa finale è la Villa Faraggiana, immersa in un giardino animato da statue fontane e alberi di cedro e magnolie e interni sontuosi con stucchi e ceramiche policrome.
Albisola Superiore
Albisola Superiore con una sola “s”, diversamente dalla sua gemella Albissola vicina al mare, è un paese che si protende dalla costa verso l’interno, dove si scorgono ancora i resti del primo insediamento romano. Questi si concentrano nei pressi della stazione e della romanica chiesa di S. Pietro, il cui campanile lo riconoscerete svettare tra i cipressi. Il cuore del paese si sviluppò intorno alla chiesa e al castello medievale, lontano dal mare e dal pericolo degli attacchi dei saraceni. Del nucleo medievale si vede ancora il ponte, che attraversa il Riobasco con il suo arco slanciato.
Della cittadina moderna colpisce invece la passeggiata Eugenio Montale, con la sua lunga panchina sinuosa rivestita di grès variopinta e realizzata dalla cooperazione di svariati artisti internazionali.
Qui, seguendo il vecchio tracciato della ferrovia, si cammina con gli occhi abbagliati dal caleidoscopio di forme e colori di maioliche contemporanee che si stagliano sullo sfondo delle palme e del mare: è un tappeto di ceramica realizzato dall’immaginazione di artisti diversi e realizzato dai forni albisolesi per la Biennale di Ceramica dell’Arte contemporanea nel 2001.
Sempre di ceramica tratta il museo “Manlio Trucco”, con un percorso a ritroso dalle avanguardie del ‘900 al Medioevo e con una sezione archeologica. Tra le molte esposte, sono presenti bizzarre opere futuriste e una serie di “multipli” di Arturo Martini e Francesco Messina, ceramiche déco ed estrosi mobili e dipinti di Manlio Trucco, eclettico artista e grande innovatore dei fiorenti anni Venti e Trenta. Tra i capolavori del passato spiccano i vasi di farmacia albisolesi provenienti dall’ospedale di Genova. Uscite in giardino per vedere il trionfo della Battaglia di Agenore Fabbri realizzata nel 1948 dalla fabbrica di Albissola Marina.
Da non perdere la sontuosa villa Gavotti dimora settecentesca in stile rococò, con il giardino all’italiana e gli interni che celebrano la natura nelle fiabesche quattro sale dedicate a ciascuna stagione.
Infine sulle prime pendici del colle del Castellaro, la gialla e luminosa chiesa di S. Nicolò del XI secolo (rifatta in epoca barocca), rende omaggio al santo patrono con pregevoli opere all’interno.
Celle Ligure
Celle Ligure può essere così sintetizzata: mare da Bandiera Blu, case colorate strette una all’altra come in una scatola di pastelli, giochi per bambini e passeggi per famiglie. Le due anime del paese, il vecchio borgo di pescatori con stretti caruggi, archi e ponti e il moderno Celle Piani, zona di alberghi, ville e stabilimenti, sono tenute insieme dalla celebre passeggiata del lungomare, lunga 1 chilometro e agghindata di opere di ceramica. Qui si affaccia la chiesa dell’Assunta (1954-59), dalla facciata moderna e minimale ma impreziosita dell’altorilievo di Lucio Fontana e all’interno dai decori fiabeschi di Emanuele Luzzati. A metà strada tra il borgo e Piani, si trovano il “pennello”, la scogliera dove d’estate ci si ritrova per il passeggio e il chiacchierio, e il giardino del lungomare Crocetta con il pozzo degli artisti decorato da ceramiche. Nel centro storico, fate una passeggiata intorno alle due vie più vivaci, via Acardi e Ghiglino, e date uno sguardo alla chiesa di Nostra Signora della Consolazione dall’allegra facciata ottocentesca a righe con il bel campanile. Da qui, attraversando la via Aurelia, raggiungete la chiesa di S. Michele Arcangelo, lontana dal mare e in cima a una scalinata, con il campanile a punta e all’interno un compendio di pittura genovese. Se invece si vuol scattare una bella foto del paese, bisogna percorrere la strada romana che parte dalla scalinata di via Costa e scende in via al Trentun. Infine, se volete respirare un po’ di macchia mediterranea, salite all’estremità occidentale del paese al parco comunale Pineta Bottini, incantevole punto panoramico raggiungibile con un’antica scalinata o un moderno ascensore.
Per godervi un bagno in mare, andate alla spiaggia della Torre verso Albissola Marina: un arenile sabbioso e dorato bordato da una scogliera verticale con l’acqua trasparente. Una parte libera e una parte attrezzata è raggiungibile a piedi con un sentiero di circa 200 metri o una scalinata che si imbocca dall’Aurelia.
Varazze
Con le onde tra le migliori del Mediterraneo, Varazze è meta prediletta di surfisti che avranno di che sbizzarrirsi a cavalcare le acque quando tira il Maestrale, anche di notte. Onde a parte, la cittadina ha il turismo nel suo DNA con i suoi 3 chilometri di spiagge e 40 stabilimenti balneari allineati tra la punta della Mola e la punta dell’Aspera, dove già gli antichi romani ci costruivano le navi. Il centro storico è costituito dal rione Borgo, il più antico di Varazze e dal fascino senza tempo, protetto dalle mura medievali e da cinque porte di accesso. Al limitare del borgo si trova la chiesa dei Ss. Nazario e Celso, con la facciata ottocentesca e il tipico sagrato a risseu, cioè un acciottolato policromo che crea disegni geometrici e marinari. Pochi passi ancora e ci si ritrova in piazza S. Ambrogio, cuore del borgo, ricoperta anch’essa da un tappeto di ciottoli bianchi e neri che si srotola davanti alla collegiata di S. Ambrogio e al suo splendido campanile in mattoni rossi romano-gotico.
Superata la foce del torrente Teiro si raggiunge la vecchia borgata di pescatori del Rione Solaro, con la piazza Dante che è teatro di aperitivi estivi e tramonti rosseggianti. Il vero salotto del borgo è la piazza Bovani, con la cornice delle tipiche case colorate liguri. I locali la chiamano la “ciassa du Balun”, perché un tempo ci si giocava a calcio.
A picco sul mare si trova invece la Ciclopedonale Europa, realizzata sul vecchio tracciato ottocentesco. È il nuovo percorso lungomare di 12 chilometri illuminato anche di sera che collega Varazze a Cogoleto e ad Arenzano, semplicemente incantevole, con vedute di mare cobalto calette e macchia mediterranea.