Dopo che nella primavera del 2005 le opere artistiche dell’artista sono state messe all’asta e disperse fra collezionisti e mercanti, la produzione del maestro muggesano, scomparso nel dicembre 2004, ha ora trovato un luogo degno, sintetico ma esaustivo, all’interno di una delle tre sale del Museo d’arte a lui intitolato. Gli spazi ampi ed essenziali, che sono stati progettati per la nuova costruzione, si inseriscono con leggerezza davanti alle antiche mura cinquecentesche, che sono state scoperte durante i lavori. All’ingresso, a ricevere i visitatori, c’è una figura lignea del ’78 che sembra ieratica, e allo stesso tempo si può intravedere alla finestra una "Fanciulla che si pettina" (1959). Sulla facciata laterale del museo, su superficie moderatamente inclinata di una vasca, è posizionata la "Nuotatrice", un bronzo del ’79, mentre sulla terrazza c’è una composizione astratta, risposta dell’artista al distacco dalla figurazione. All’interno l’esposizione segue vari temi, interagendo tra di loro: più di trenta sculture, da quelle bronzee giovanili (tra le quali quella del suo amico Adolfo Levier) a quelle successive, ispirate al leit motiv della figura femminile, alla danza, al teatro, al mitologico, al divino, alla natura.
Ugo Carà si era fatto promotore, nel corso della sua carriera, di un linguaggio innovatore, nelle forme e nella sostanza, che si espresse in ambito locale, nazionale e internazionale attraverso la partecipazione, fin da giovanissimo, a molti eventi espositivi: dalla Biennale di Venezia alle Quadriennali romane e torinesi, dalla Triennale di Milano all’esposizione Universale di Parigi e di Bruxelles, dalle Triennali internazionali delle arti decorative e industriali del capoluogo lombardo a importanti mostre d’arte di livello mondiale. Da segnalare anche la rassegna allestita a New York da Carlo Lodovico Ragghianti, in occasione della quale il Metropolitan Museum acquistò una tovaglia a ricami traforati disegnata dal maestro, come anche una grande antologica allestita a Bruxelles.
Oltre all’esposizione permanente dedicata a Ugo Carà, il museo ha anche uno spazio multimediale e una sala deputata alle mostre d’arte contemporanea.