Panoramica
Da un punto di vista storico-artistico, Palazzo Werdenberg è un edificio di carattere monumentale. La sua storia è strettamente legata a quella dei Gesuiti, invitati, secondo le direttive del Concilio di Trento, a stabilirsi in città per occuparsi di istruzione giovanile, in seguito alla grave crisi religiosa e spirituale causata dalla diffusione del luteranesimo in Europa. Nel 1615, grazie alla donazione del barone Vito Dornberg della Chiesa di San Giovanni, i Gesuiti ottennero una casa nell’omonima via in cui inizialmente fu usata come seminario per pochi studenti. Nel 1629, il barone Verda von Werdenberg fornì fondi per mantenere 24 seminaristi poveri e adibì un edificio sempre in via San Giovanni per l’adattamento a Seminario. Tuttavia, la casa era troppo lontana e poco adatta alle necessità, così fu acquistata, nel 1634, un altro edificio più vicino e più grande da Ambrogio Sembler. L’intera struttura venne quasi completamente ricostruita e ampliata con l’aggiunta di edifici adiacenti, terminando nel 1649. Si presenta come una facciata compatta, rifinita da una sequenza di finestre, su Via delle Scuole (attualmente via Mameli), mentre il lato si Corso Verdi, è alleggerito da raffinati porticati a tre ordini di logge che affacciano su un grande cortile interno. Il palazzo, dotato di stucchi ad opera di Giovanni Pacassi e di archi a volta, rappresenta la perfezione nella sua architettura, esprimendo al meglio la sua funzione originale ed è circondato da due giardini che citano l’antico orto botanico dell’Istituto Ginnasio Austriaco. Nel marzo 1995, un massiccio ciclo di interventi edilizi e impiantistici ha restituito freschezza e solidità all’edificio, adattandolo alle esigenze di una moderna biblioteca con l’aumento degli spazi e l’apertura di nuovi servizi.
