Gli studi di Veber Gulinelli pubblicati nel libro “I teatri di San Felice sul Panaro. Da ricerche d’archivio, notizie generali” (1994) evidenziano che una compagnia amatoriale fosse presente in loco già dalla prima metà del Seicento. Il 7 marzo 1633, durante una riunione consiliare, fu deliberato, infatti, di destinare fondi a Giacomo Malavasi e ai suoi colleghi, a titolo di compenso per la messinscena della recita di Carnevale, secondo la tradizione locale. Venne anche concessa una sala ai giovani sanfeliciani dediti alle commedie: la sede era il voltone di accesso al Castello (di origine quattrocentesca e sede del corpo di guardia, poi trasformato in scuola). Dopo il 1732 il Castello non fu più utilizzato dal Consiglio Comunale e iniziò così a trasformarsi in un vero e proprio teatro, su iniziativa del livellario Giuseppe Campi. Le vicende storiche non permisero di procedere oltre con il progetto che, comunque, venne terminato nel 1755.
Per oltre un secolo, questo teatro è stato gestito dalla famiglia Campi, fino al momento in cui, subito dopo l’Unità d’Italia, è passato sotto il controllo dell’Amministrazione Comunale. Nel 1882 è stato provveduto a rinnovare la struttura, gravemente compromessa dall’uso e dal tempo. Tuttavia, dopo aver fatto dipingere alcune scene su tela da Luigi Morsiani, il teatro è stato giudicato irrecuperabile e ha dovuto essere distrutto nel 1903.
L’attuale Teatro Comunale, progettato da Arturo Prati nel 1905, è stato inaugurato due anni dopo con la rappresentazione di “Mignon” di A. Thomas. Grazie a fotografie storiche conservate presso il Museo Civico di Modena si conosce l’assetto originario di questo edificio, che però non era stato gradito dalla borghesia agraria di San Felice. Di conseguenza, pochi anni dopo, nel 1923-24, il progetto venne rimodulato secondo un impianto più tradizionale, su disegno di Emilio Giorgi. Da allora, il Teatro è stato quasi esclusivamente usato come cinematografo, fino al 1984, quando l’Amministrazione Comunale ha deciso di procedere al suo completo recupero. L’opera, avviata nel 1985 su progetto dell’Università di Bologna, è stata portata avanti per stralci e ha permesso la riapertura dell’edificio nel 1994.
Il teatro comunale di San Felice è stato gravemente danneggiato dopo il terremoto dell’Emilia del 2012, che ha provocato crolli nella parte retrostante e profonde crepe nelle murature portanti.