Panoramica
All’Istituto universitario di Anatomia Umana Normale, dal 1908 è stato istituito un museo che illustra l’itinerario degli studi di scienze mediche nel XVIII e XIX secolo, quando, dopo aver acquisito una conoscenza approfondita sulla reale natura del corpo umano, si sono focalizzati sull’indagine delle sue patologie. Comunemente conosciuto come "delle cere anatomiche", poiché contiene modelli che rappresentano parti del corpo umano ideati per facilitare lo studio medico anatomico, conserva le collezioni del Museo anatomico normale e del Museo patologico, costituiti rispettivamente tra il 1742 e il 1790 e tra il 1804 e il 1893. È dedicato a Luigi Cattaneo, professore di Anatomia dell’Ateneo, che negli anni Settanta ha riscoperto e ripristinato le collezioni originali di Anatomia umana, pesantemente danneggiate dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Il Museo ospita anche la collezione del Gabinetto di anatomia dell’Istituto delle Scienze, fondato nel 1742 su commissione di Benedetto XIV e contenente pezzi curati da Ercole Lelli (1702-1766). Tra le sculture esposte, accompagnate dai relativi pannelli preparatori, è doveroso ricordare le otto statue degli Scorticati, a grandezza naturale, concepite per studiare i muscoli superficiali e profondi dell’uomo; Adamo ed Eva, creati sotto la supervisione di Domenico Piò e Ottavio Toselli, e la famosa serie delle mani, opera di Anna Morandi Manzolini. Da segnalare anche l’Autoritratto e il Busto di Giovanni Manzolini, autore del Feto con funicolo e placenta,. Di eccellente qualità è anche il nucleo delle cere ottocentesche di Clemente Susini e Giuseppe Astorri. Nel museo troviamo inoltre la collezione di Luigi Calori, fondata nel 1860 e composta da più di millecinquecento crani umani, tra i quali si trova quello supposto di Atalarico, rinvenuto nel 1838 a Barbianello sulla collina bolognese, e la collezione di modelli di cere e preparati a secco dell’ex Museo di Anatomia patologica "Cesare Taruffi".
