Panoramica
Il castello scaligero, noto come Castelvecchio, fu edificato da Cangrande II della Scala nel 1354, a destra dell’Adige, inglobando le mura comunali, la porta del Morbio e la chiesa di San Martino in Acquaro. Il castello si compone di due ali fortificate intorno al ponte merlato, costruito per controllare l’entrata e l’uscita dall’antica circonvallazione urbana congiunta alla strada per Trento.
Le due sezioni funzionali erano la piazzaforte militare a pianta rettangolare per l’acquartieramento delle truppe e la reggia fortificata residenziale, collegata alla torre del mastio, ultimata nel 1376. Il castello divenne sede del Museo Civico nel 1926 su iniziativa di Antonio Avena e fu arredato in stile neomedievale, iniziando a costituire un rilevante esempio di connessione organica tra spazio architettonico e funzione espositiva.
Nel 1945 le truppe tedesche in fuga dalla città fecero saltare il ponte di Castelvecchio, ricostruito nel dopoguerra dal soprintendente Pietro Gazzola. Nel 1958, il nuovo direttore Licisco Magagnato si rivolse all’architetto Carlo Scarpa per progettare un allestimento museale contemporaneo.
Il risultato, riconosciuto a livello internazionale, valorizza il dialogo tra contenitore e contenuto, citando il linguaggio di artisti come Klee, Mondrian, Burri. Il percorso espositivo si sviluppa tra ambienti interni e cortili, includendo reperti altomedievali, una cospicua raccolta di sculture del XIV secolo, con i capolavori del Maestro di Santa Anastasia, oreficerie scaligere e opere di Pisanello, Crivelli, Bellini, Mantegna, Caroto e Veronese.