Il sito archeologico di Scoppieto
Un antico villaggio di ceramisti ritrovato lungo il corso del fiume Tevere
In un terreno sovrastante la Valle del Tevere, terra fertile ricca di acqua e argilla, si trova l’area archeologica di Scoppieto, uno scavo che riscopre antiche strutture, testimoni della vitale importanza del fiume per lo sviluppo degli antichi insediamenti. L’area archeologica (visitabile su prenotazione) si estende per 2000 metri quadrati e le tracce emerse dagli scavi testimoniano periodi storici diversi: si va dalla prima struttura riconducibile al III secolo a.C. e collegata alla presenza di un santuario, fino al I sec. d.C., epoca in cui una fornace realizzava ceramiche fini da mensa come vasi, bicchieri, coppe, lucerne e ceramiche comuni.
Perché è speciale
Grazie al lavoro degli archeologi, negli anni è stato rinvenuto un intero villaggio di artigiani ceramisti che a Scoppieto posero le basi. Si possono oggi osservare le singole postazioni lavorative, ognuna con il foro per il tornio, una vaschetta dell’acqua per l’argilla e un braciere per scaldarsi. Sembra di trovarsi in una vera e propria antenata delle cittadine operaie ottocentesche, solo che questa è unica per la sua epoca ed estremamente efficiente. Qui i ceramisti trovarono tutto ciò di cui avevano bisogno per portare avanti la loro attività: l’acqua, l’argilla, la legna di cerro e, non ultimo, il fiume Tevere, utilizzato come via di trasporto dei prodotti.
Da non perdere
Oltre alle strutture murarie, nel sito di Scoppieto sono stati trovati numerosi reperti, soprattutto vasellame prodotto nella fornace. Molti sono raccolti nell'Antiquarium Museo Archeologico, che si trova all'interno del palazzo comunale di Baschi. Il museo è diviso in tre sezioni e costellato di pannelli illustrativi, ricchi di spunti per le attività didattiche. La prima sezione è dedicata alla produzione della ceramica: qui i pannelli descrivono tutte le fasi della lavorazione dell’argilla, dall'estrazione alla sua decantazione fino alla modellazione e cottura. La seconda sezione è dedicata ai commerci e all’esportazione dei manufatti sia in Italia che nei principali centri del bacino del Mediterraneo. La terza ed ultima sezione del museo, che occupa il piano interrato, è una mostra fotografica dei reperti archeologici rinvenuti nei secoli passati e oggi custoditi in vari musei italiani.
Un po' di storia
Le indagini archeologiche sul sito di Scoppieto si svolsero dal 1995 al 2013 a cura dell’Università degli Studi di Perugia. I materiali più significativi ritrovati nel corso di queste campagne di scavo sono raccolti nell’esposizione permanente dell’Antiquarium, museo ad essi dedicato, inaugurato il 16 dicembre del 2000 all’interno del Palazzo Comunale di Baschi.
Curiosità
Le ceramiche prodotte a Scoppieto ad un certo punto divennero molto apprezzate e conosciute, tanto che iniziarono ad essere esportate lontano. Ne vennero infatti trovati ben 90 pezzi tra Creta, Cherchel, Tiddis, Cipro, Cartagine e Alessandria d’Egitto.