Panoramica
La chiesa di S. Francesco di Città di Castello venne consacrata nel 1291 per i frati francescani, che la costruirono in forme semplici e con materiali poveri come il mattone, ma nei primi decenni del ’700 i suoi interni a navata unica furono rivoluzionati in tardo stile barocco. L’unica testimonianza importante della prima “versione” sopravvissuta al rimaneggiamento è l’altare maggiore. In realtà, già dalla fine del ’400 questa si era affermata come una delle chiese più illustri della città, scrigno di capolavori donati dalle famiglie potenti della zona: su tutte spiccavano i Vitelli, che attorno alla metà del ’500 affidarono la costruzione della loro cappella nientemeno che a Giorgio Vasari, il grande architetto e pittore aretino. A lui si deve anche la pala dell’Incoronazione della Vergine. Sulla parete della navata a sinistra della cappella si ammira invece una terracotta invetriata della scuola di Luca della Robbia raffigurante S. Francesco che riceve le stimmate. Opere ancora più preziose, delle quali oggi si possono vedere le copie, furono razziate al tempo delle conquiste napoleoniche o vendute con la secolarizzazione dei beni ecclesiastici. Qui si trovavano infatti l’Adorazione dei pastori di Luca Signorelli (1496) oggi esposta alla National Gallery di Londra e lo Sposalizio della Vergine di Raffaello Sanzio (1504), sottratto nel 1798 dal generale napoleonico Giuseppe Lechi e poi finito nelle collezioni della Pinacoteca di Brera a Milano.
Via Albizzini, 20, 06012 Città di Castello PG, Italia