Palazzo Sinesi, un edificio costruito nell’ultimo decennio dell’Ottocento, inizialmente destinato a deposito dei reperti provenienti da Canosa e dalla sua area circostante, nonché a sede di mostre temporanee, è diventato, dal 2015, con l’istituzione del Polo Museale, sede del Museo Archeologico Nazionale. L’esposizione presente attualmente, rinnovata nel 2018, offre un’ampia illustrazione, con strumenti didattici e segnaletici in italiano ed inglese, della società canosina tra l’età arcaica e quella ellenistica, uno dei periodi più significativi della millenaria storia di questa città.
Fin dai tempi del Bronzo, Canosa aveva una presenza significativa e, tra il VII e il VI secolo a.C., consolidò la sua posizione fino a diventare, insieme ad Arpi, uno dei centri più rilevanti della Daunia. Tra il IV e il III secolo a.C., la condizione di ricchezza della città è confermata dalle tombe a camera, utilizzate dalle famiglie più benestanti del posto, e dai loro lussuosi corredi. Divenuta alleata di Roma nel 318 a.C, Canosa iniziò un lento processo di romanizzazione, si specializzà nella produzione della lana e guadagnò nel I sec a.C il titolo di municipio.
Con la trasformazione in colonia a metà del II secolo d.C., la città dà inizio a importanti opere pubbliche. In età tardoantica accresce la sua preminenza, in quanto diventa la sede dei governatori della provincia dioclezianea di Apulia et Calabria e di una importante diocesi. Sabino, potente guida della chiesa di Canosa nel pieno VI secolo, si impegna attivamente per avviare lavori di costruzione e ristrutturazione di edifici di culto distribuiti intorno alla città, così da mettere in piedi una cinta in grado di difendere la città.
La collezione del Museo è composta da esemplari prelevati dai corredi di tombe arcaiche e ricchi ipogei ellenistici, testimonianza delle tradizioni e della cultura della società canosina, oltre che dell’elevata qualità dell’artigianato locale tra il VI ed il III secolo a.C. Nella prima area espositiva, la Sala dell’Ariete sono apprezzabili i vasi di produzione subgeometrica daunia, realizzati a Canosa in età arcaica, ritrovati insieme a metalli e ambre nelle tombe di Vico Pasubio e via Legnano (VI – V sec. a.C.), che attestano la presenza di attitività commerciali nel territorio,
Nella seconda stanza, la Sala dei Crateri trovano posto i corredi attribuibili ad alcune deposizioni dell’Ipogeo di Vico san Martino (IV-II sec. a.C.) composti da ceramica apula a figure rosse e altri beni di valore, come armi e metalli. Le sale successive sono dedicate al ricco corredo dell’ipogeo Varrese, una delle più notevoli tombe a camera di Canosa, appartenuta per diverse generazioni a un’illustre famiglia abbiente. Tra i materiali si distinguono: una splendida raccolta di vasi policromi e plastici detti canosini, caratterizzati dalla presenza di elementi decorativi applicati e dalle immagini dipinte a tempera in una grande varietà di colori e sfumature, soprattutto il rosa, a cui vanno aggiunti i vasi apuli a figure rosse caratterizzati da dimensioni monumentali, riccamente decorati con raffigurazioni e scene narrate.
Orari
Lunedì
Chiuso
Martedì - Mercoledì
09:00 am-02:00 pm
Giovedì - Sabato
09:00 am-08:00 pm
Domenica
09:00 am-02:00 pm
Alcune informazioni sono fornite da:
Museo Archeologico Nazionale Di Canosa Di Puglia
Palazzo Sinesi, Via John Fitzgerald Kennedy, 18, 76012 Canosa di Puglia BT, Italia
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