Panoramica
Importante centro militare, politico e religioso dell'antico Stato dei Messapi, l’antica Caelium ricordata da Plinio, fu fiorente soprattutto nel IV-III sec. a. C.
Con la caduta dell’Impero Romano d'Occidente, Ceglie fu invasa dai Goti, Visigoti e Longobardi per diventare poi feudo della Curia Arcivescovile di Brindisi poi, intorno alla metà del XIV secolo, dei duchi di Sanseverino.
Il castello, le cui strutture più antiche risalgono probabilmente all'XI secolo, spicca sul centro del borgo medievale. Poco lontano la chiesa matrice, più volte rimaneggiata e risplendente nel suo aspetto barocco, conserva un pregevole crocefisso di legno e un Cristo a mezzo busto scolpito nella pietra.
Sulla via per Francavilla sono la chiesetta della Madonna della Grotta, nella cui cripta basiliana sono visibili affreschi del XIII secolo, e la grotta carsica di contrada S. Michele, in cui è un affresco più antico, risalente probabilmente al sec. VIII (il più antico della provincia), che raffigura la Madonna orante. La vita contadina è documentata nel Museo della Civiltà del Trullo, che ha sede in un complesso di trulli risalenti al 1792, nella masseria Montedoro.
L'agro cegliese è caratterizzato dalle "specchie", i principali documenti - rimasti pressoché intatti - della civiltà messapica: probabilmente torri di avvistamento costruiti a tronco di cono con scale esterne, potrebbero derivare il loro nome dal latino "specula", ossia posti di osservazione.