Il lago di Bolsena, terra prediletta dai papi.
Lo specchio d’acqua di Bolsena è il più grande lago vulcanico d’Europa: circondato da una corona di colli, sulle sue sponde si affacciano splendidi borghi medievali, ricchi di importanti opere d’arte, lascito della signoria dei Farnese e dei numerosi papi che hanno amato questo territorio. Dal lago emergono due isole dalla natura rigogliosa, la Bisentina e la Martana. Le sue acque cristalline sono un invito a praticare vari sport acquatici, compreso il nuoto.
Paesaggi e buona tavola
Il territorio del lago di Bolsena è uno dei più affascinanti del Lazio, il luogo ideale dove trascorrere un weekend, o magari una settimana, all’insegna della natura, dell’arte, del paesaggio e della buona tavola. Il borgo di Bolsena, in riva al lago, è dominato dalla Rocca Monaldeschi della Cervara, dove ha sede un museo territoriale, ed è ricco di palazzi, piazze e chiese, una fra tutte la barocca Cappella del Miracolo, e ristoranti, dove provare i piatti a base dei pesci di lago, l’anguilla e il coregone. Proseguendo nel periplo, in senso orario, su un’altura sorge Montefiascone, altro bel borgo medievale, dominato dall’imponente Rocca dei Papi (XII secolo), dalla quale si gode il miglior panorama sul lago. Qui si beve il vino bianco, il famoso Est! Est!! Est!!!
Tornati sulla sponda, si attraversa Marta, borgo di pescatori con le barche colorate ormeggiate sulle rive e si arriva al promontorio di Capodimonte, dominato dalla Rocca Farnese (opera di Antonio da Sangallo il Giovane), con un bel porticciolo da cui si può partire alla volta delle isole, e spiagge sulle quali rilassarsi. Da non perdere, sulle alture, Valentano, il borgo dove si stabilirono i Farnese abbellendolo con una maestosa Rocca, porte monumentali (Magenta e San Martino) e numerosi palazzi. Anche a Gradoli, grazioso centro che si eleva su uno sperone di tufo, si trova un palazzo Farnese, fatto costruire da papa Paolo III che aveva eletto il borgo a sua residenza estiva.
Sul Sentiero dei Briganti
La sponda occidentale del lago di Bolsena, da Gradoli a San Magno, la più verde e boscosa, è lambita da un tratto del Sentiero dei Briganti, un itinerario di 100 km che si può percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo. Il Sentiero si snoda dalla Riserva naturale di Monte Rufeno, al confine tra Lazio, Toscana e Umbra, fino all’abitato di Vulci nella Maremma laziale.
Si tratta di un percorso che oggi ha un grande valore naturalistico, ma che, alla fine dell’Ottocento era tra le zone più marginali ed isolate del paese, dove ebbe terreno fertile il Brigantaggio, il fenomeno che vide il diffondersi bande armate dedite a rapine e omicidi. I briganti moderni lo percorrono alla scoperta di un’Italia incontaminata, dove c’è ancora così tanto da scoprire.
L’isola Bisentina, un luogo di delizia
L’isola Bisentina, la più grande (17 ettari) del lago di Bolsena, fa parte del territorio comunale di Capodimonte: il suo nome deriva da quello di un’altura nelle vicinanze, il monte Bisenzio. Abitata da sempre, l’isola fu un luogo di rifugio delle popolazioni rivierasche durante le invasioni barbariche, per poi tramutarsi in luogo di delizia quando venne acquisita dalla famiglia Farnese attorno al Quattrocento.
Si ha notizia di numerosi papi che hanno trascorso qui periodi di villeggiatura. Questo spiega la presenza di varie cappelle ed edifici religiosi risalenti al XV e XVI secolo, la più importante delle quali è la chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, costruita attorno al 1500 con la cupola del Vignola, uno dei maggiori architetti del tempo. L’isola è tutt’ora privata e non è aperta alle visite, se non in occasione delle giornate del FAI (Fondo Ambiente Italiano).
Il mistero dell’isola Martana
L'isola Martana, dalla caratteristica forma a mezzaluna, misura circa 10 ettari e prende il nome dal paese rivierasco più vicino, il borgo di Marta, da cui dista circa 2 km.
La storia di quest’isola è legata alla tragica vicenda di una donna: qui avrebbe avuto luogo l’assassinio di Amalasunta, una regina dei Goti, figlia di Teodorico. Nei secoli l’isola fu abitata da varie comunità monastiche e contesa tra la Santa Sede, Orvieto e Viterbo, poi proprietà dei Farnese, che preferirono la Bisentina per i loro ozi, e progressivamente abbandonata.
Anche l’isola Martana oggi è privata e non è possibile l’attracco, ma la si può vedere esternamente grazie al servizio pubblico di navigazione del lago che dal porto di Bolsena propone escursioni con la circumnavigazione di entrambe le isole e del promontorio di Capodimonte.