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Sport
Lazio

Tra Sperlonga e Gaeta, per un’arrampicata vista mare

Spettacolari vie di salita su falesie che sprofondano nel mare e scogliere maestose.

3 minuti

Il tratto di costa del basso Lazio compreso tra le località di Sperlonga e Gaeta è una meta gettonatissima dai climber, e vi basterà anche solo essere passati da quelle parti per sapere perché. Le pareti sono innumerevoli e scegliendo quella giusta ci si può dedicare al climbing in ogni stagione.
I nomi dei luoghi adatti alle arrampicate evocano storia e miti, il paesaggio è incantevole. 

Pareti per quattro stagioni

Pareti per quattro stagioni

Una delle arrampicate più amate dagli appassionati di climbing è la Parete del Chiromante sul Monte Vannellamare: la parete, di roccia calcarea, deve la sua popolarità all’estrema facilità di accesso attraverso i sentieri e al meraviglioso scenario che vi si apre da lassù.

Per un’autentica emozione, fermatevi in particolare sullo Spigolo Ferrante e guardatevi intorno: è il punto più panoramico e il tramonto riserva colpi di scena. Il Castello Invisibile a Sperlonga è a misura di principianti o comunque adatto a chi predilige le vie facili; gli itinerari, circa una ventina, sono in ombra, quindi ben praticabili anche d’estate.

Il Moneta, all’opposto, è una salita perfetta da affrontare d’inverno, per via delle sue pareti soleggiate e mai ventilate. Infine, la Palestra del Pueblo, che per la sua particolare conformazione si presta a essere affrontata anche nelle giornate di pioggia.

Selvaggia e a strapiombo

Selvaggia e a strapiombo

A Gaeta la spiaggia dell’Arenauta è dominata da un’imponente falesia che fa al caso dei più temerari e degli appassionati del brivido da strapiombo. La grotta, che porta lo stesso nome, offre ugualmente itinerari strapiombanti, con in più il prodigio geologico di concrezioni, stalattiti e buchi strategici. Le molte vie dell’Approdo dei Proci, il cui nome rimanda alla mitologia greca, partono direttamente dalla sabbia fine e dorata della stessa spiaggia, dove una sosta e un tuffo sono un must.
Il non semplice accesso alla Spiaggia dell’Arenauta, 300 gradini o un sentiero tortuoso, ne fa un luogo accessibile a pochi, incastonato tra natura selvaggia e acque cristalline. 

La montagna spaccata dal mare

La montagna spaccata dal mare

Ancora nell’area intorno a Gaeta sorge la Montagna Spaccata, un’altura divisa in due blocchi di roccia calcarea, come indica il nome. In mezzo si è incuneato il mare. La leggenda vuole che la montagna si separò al momento della crocifissione di Cristo e il luogo è anche meta di pellegrinaggio.
Ci si arrampica fino a 120 metri di altitudine, sempre vista mare. Per raggiungere la base si può scegliere il metodo tradizionale dei climber, cioè calarsi in corda lungo la Via dei Camini, oppure a bordo di piccole barche, stando molto attenti alle risacche: un modo affascinante per vivere assieme mare e montagna, paesaggio e sport.

A tavola, mozzarella di bufala e olive di Gaeta

A tavola, mozzarella di bufala e olive di Gaeta

Tra le falesie della regione del Sud Pontino, sulla piana di Sant’Agostino, tutti conoscono questo accogliente ristorantino diventato nei lunghi anni di attività il ritrovo storico dei climber. Si chiama Ristoro da Guido ed è gestito dalla stessa famiglia da generazioni. I titolari offrono agli sportivi il parcheggio gratuito, anche di camper e roulotte, e le docce. È qui che ci si dà appuntamento per riposarsi e scambiare quattro chiacchiere tra patiti del climbing, ma anche per mangiare le mozzarelle di bufala campana, specialità per la quale il locale è noto. Se siete molto affamati, scegliete la big size da mezzo chilo accompagnata dalle olive di Gaeta. Dal menu anche le tielle ripiene, torte salate dai vari ripieni e piatto simbolo di Gaeta. Se passate di qui, ordinate la versione tradizionale, con il polpo. E ci direte grazie.

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