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Folklore
Lazio

Ottava di Sant'Egidio

2 minuti

La rievocazione storica più importante dei borghi della Valle del Tevere.

Le radici di una tradizione secolare

Le radici di una tradizione secolare

Uno degli eventi più attesi tra i borghi della Valle del Tevere, l’Ottava di Sant’Egidio è un momento molto sentito dalla comunità ortana e ha radici antichissime. La rievocazione infatti ci riporta all'epoca del papato di Bonifacio IX, per la precisione nel 1396, quando il Papa concesse l'indulgenza a tutti coloro che si recavano a Orte per pregare Sant'Egidio.

L'evento riprende fedelmente buona parte dell’antica usanza che prevedeva innanzitutto una solenne processione con la partecipazione delle magistrature cittadine e delle sedici corporazioni delle arti. Durante l’Ottava si teneva anche la grande fiera di merci e bestiame al di là del Tevere: la Fiera dei Campanelli, in grado di richiamare gente non solo dalla vallata tiberina, ma anche da buona parte dell’Umbria.

Sette contrade, una comunità

Sette contrade, una comunità

Storicamente, uno dei momenti più importanti dell’Ottava si svolgeva lungo le sponde del Tevere, quando i cittadini supportavano le rispettive contrade nelle regate, dette "Ludi Tiberini" (o "Calate"). Le gare sul Tevere sono ancora oggi uno dei momenti clou della rievocazione ed evidenziano lo stretto legame della comunità locale con il suo fiume. Oggi lungo il Tevere si svolgono anche attività sportive collaterali, una su tutte la Pedalata delle Sette Contrade, competizione non agonistica con partenza e arrivo in Piazza Libertà.

Come ogni rievocazione storica che si rispetti, i cittadini di Orte competono anche rispolverando le vecchie arti del tiro con l’arco e con la balestra, delle corse dei cavalli all’anello e di altre gare medievali. Ai visitatori non resta che vivere i fermenti della comunità e assaporare la magica atmosfera della giornata di festa, assistendo alle sfide delle sette contrade: San Gregorio, Porcini, Sant’Angelo, San Giovenale, Olivola, San Biagio, San Sebastiano.

Dal 31 agosto, data della Benedizione dei Gonfaloni, fino alla seconda domenica di settembre, l’evento non si ferma mai. Ogni contrada è in fermento con spettacoli, parate, cortei, musiche medievali, giochi, laboratori, mostre e ghiotte tavole imbandite aperte a tutti. Il tutto per giungere al grande evento finale, il Palio degli Arcieri, durante il quale le sette contrade si contendono l’ambito anello d’argento tirando con archi di legno di tipo medievale.

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