Panoramica
Per chi le sa cercare ci sono a Roma delle oasi di silenzio in cui rigenerarsi. Una di queste è il cimitero acattolico, conosciuto anche con il nome di “cimitero degli inglesi”, che si trova alle spalle della piramide di Caio Cestio, a Testaccio. Si esce di qui con il cuore rinvigorito e con l’impressione di aver fatto una tappa di un Gran Tour in piena epoca del romanticismo. Il cimitero nasce da un’esigenza reale: a Roma, chi non era cattolico non aveva diritto a una sepoltura in chiesa e questo era un problema per chi professava una fede differente o nessuna fede. Poi, nel 1700, successe che Papa Clemente XI diede la possibilità ai membri della corte Stuart di essere seppelliti vicino alla Piramide. Pian piano a quelle tombe se ne aggiunsero altre e il cimitero assunse le dimensioni attuali.
Oltre a essere un cimitero per molti, è un modo per scoprire la sapienza di tante vite passate che riposano qui. Sono numerose le nazionalità dei defunti (inglesi, americani, cinesi, francesi). Molti sono gli intellettuali, gli artisti, i filosofi, ci sono i poeti Shelley e Keats, c’è la tomba del più giovane tra i poeti della beat generation, Gregory Corso, ci sono politici come Antonio Gramsci, scrittori come Carlo Emilio Gadda o Andrea Camilleri, ci sono donne come l’ostetrica afroamericana Sarah Parker Remond. Infine, ci sono le targhe e le incisioni, i pensieri e le sculture, tra cui la più fotografata è l’Angelo del Dolore di William Wetmore Story, realizzata per la tomba della moglie.
Per informazioni, prezzi e biglietti visita il sito ufficiale:
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