Panoramica
Fondata nel 1986 e gestita dal WWF Italia, l'Area Marina Protetta di Miramare tutela 30 ettari di biodiversità marino-costiera e 90 ettari di zona cuscinetto. Situata nel cuore del Golfo di Trieste, questa riserva è un vero e proprio laboratorio a cielo aperto per la conservazione della biodiversità marina e costiera. L'accesso controllato e le attività di monitoraggio continuo hanno permesso di mantenere un alto livello di biodiversità, rendendo Miramare una delle più importanti aree marine protette d'Italia, riconosciuta a livello mediterraneo per l’efficacia di gestione.
Un Patrimonio di Biodiversità
L'ambiente marino di Miramare è un mosaico di habitat diversificati: dalle scogliere artificiali ai fondali sabbiosi, dalle aree detritiche ai mari aperti. Ogni microambiente ospita una varietà incredibile di specie, come la Bavosa pavone (simbolo della Riserva), i polpi, le seppie e il raro mollusco Pinna nobilis. Questa biodiversità non solo rende la riserva un luogo affascinante per gli amanti della natura, ma offre anche preziosi spunti di studio per i subacquei.
Esperienze di Seawatching
Per chi desidera avvicinarsi alla subacquea in modo più pratico e coinvolgente, il seawatching è l'attività ideale. Il WWF organizza escursioni di snorkeling guidate, adatte a tutta la famiglia. Accompagnati da guide esperte, i partecipanti possono esplorare la zona protetta, osservando da vicino le specie marine e imparando a riconoscere gli organismi grazie alle spiegazioni dettagliate dello staff. Le escursioni partono dalla spiaggia protetta di Miramare. L'attrezzatura necessaria, come pinne e mutini in neoprene, è fornita gratuitamente, mentre maschera e boccaglio devono essere personali. Le escursioni si svolgono nei seguenti orari:
Archeologia e patrimonio subacqueo
Pur trovandosi in un’area frequentata sin dalla Preistoria, a poca distanza dal grande porto romano di Aquileia, l’Area Marina Protetta di Miramare non ha veri e propri punti d’immersione dedicati esclusivamente all’archeologia. A pochi km di distanza, però, il Museo Nazionale di Archeologia Subacquea di Grado permette di osservare lo spettacolare relitto della Iulia Felix, una nave carica di anfore affondata nel II secolo d.C. e rinvenuta casualmente nel 1986.