Salta il menu
Laghi
Emilia-Romagna

Le Valli di Comacchio

Un'oasi naturalistica da scoprire lentamente, in barca, a piedi o in bicicletta.

2 minuti

Luogo denso di fascino per storie di briganti e antiche superstizioni, attrazione naturalistica per gli amanti della fauna avicola e meta di gourmet internazionali per la tradizione culinaria legata alla pesca delle anguille, le Valli di Comacchio sono un'ampia zona umida e paludosa dell'Emilia Romagna, situata tra le provincie di Ferrara e di Ravenna. Tra la cittadina di Comacchio e il fiume Reno, all'interno del Parco regionale del Delta del Po, con più di 11mila ettari di estensione, le Valli sono caratterizzate da un'acqua salmastra e salata e da una varietà di flora e fauna che la rende un'area florofaunistica di interesse internazionale.

Un tour naturalistico

Cormorani - Valli di Comacchio

Polmone verde della zona, le Valli di Comacchio sono rifugio naturale per numerose specie, animali e vegetali. Dai conigli selvatici, ai germani reali, agli aironi, ai cormorani, ai fenicotteri rosa, una visita in questo giardino zoologico a cielo aperto offre un suggestivo percorso naturalistico all'interno di uno dei più importanti complessi lagunari esistenti in Europa ed è, al tempo stesso, un modo per conoscere la storia della valle, la cui vita ed economia sono strettamente dipendenti dall'ambiente.

Comacchio

In barca, a piedi o in bicicletta, le Valli di Comacchio sono percorribili attraverso vari itinerari turistici lungo specchi d'acqua e lingue di sabbia, fino alla costa, collegate al mare tramite i canali di Magnavacca, Logonovo, Bellocchio e Gobbino.

Una visita della zona è anche l'occasione per scoprire Comacchio, città lagunare di antichissime origini che conserva nell'architettura di ponti e canali il carattere di insediamento urbano tra le acque.

Le origini e l'economia locale

Casone di Foce - Valli di Comacchio

Formatesi attorno al X secolo, a causa di un abbassamento del suolo e dell'aggressione delle acque marine, le valli divennero col tempo un bacino d'acqua salamastra in cui gli abitanti del luogo costruirono case e capanne rustiche, utilizzate sia per la pesca, sia come luogo di appostamento per controllare i pescatori di frodo. Oggi ne sono rimasti solo pochi esempi, in muratura. Alcuni di essi sono presenti nella zona di FoceCoccalino Donnabona. Degni di nota, il casone Pegoraro e il casone Serilla, visitabili nel corso di gite in barca a bordo dell’unica imbarcazione autorizzata dal Parco del Delta.

La pesca, soprattutto quella dell'anguilla, resta ancora oggi l'attività principale, assieme all'artigianato locale. Come da tradizione, viene praticata con il lavoriero, un impianto che attraverso una serie di bacini comunicanti consente di separare, durante la cattura, l'anguilla dagli altri tipi di pesce.

I visitatori possono osservarne il funzionamento nei tour alle saline, dove, fino agli anni '80, si praticava l'estrazione del sale; pratica interrotta perché oggi poco remunerativa.

La cucina

Anguille - Valli di Comacchio

Legata fortemente al suo territorio, la cucina della Valli vede al centro delle sue ricette la fauna ittica locale.

Protagonista indiscussa è, però, l'anguilla marinata, preparata secondo tradizione tramite arrostitura e marinatura con foglie di alloro. Ma è possibile consumarla anche in panino, spesso offerto ai turisti, o in zuppa. All'anguilla è dedicata anche una sagra che si celebra ogni anno, solitamente fra la fine di settembre e i primi di ottobre.

Ops! C'è stato un problema con la condivisione. Accetta i cookie di profilazione per condividere la pagina.