Tra la fine del Quindicesimo secolo e l’inizio del Sedicesimo, le rappresentazioni teatrali erano un’espressione della vita aristocratica della corte. Ad esempio, nel Carnevale del 1554 fu rappresentata un’opera epico-encomiastica intitolata "Gli onori della Casa di Correggio", del grammatico umanista Rinaldo Corso. Lo stesso autore allestì quattro anni più tardi uno spettacolo che narrava una Genealogia con intermezzi ispirati ai "Trionfi del Petrarca". Anche il genere della commedia ebbe una certa fortuna, come si evince da una lettera di Claudia Rangone rivolta a Francesco Gonzaga nella quale si racconta di una commedia di Zanni che i due andarono a sentire.
Nel 1615, per celebrare il passaggio di Correggio a Principato, vennero allestiti due grandi teatri: uno in piazza e uno in un vicino bosco, dove fu rappresentata "Filli di Scira" di Guidobaldo Bonarelli. Inoltre, l’abitazione che un tempo era stata dell’umanista Niccolò conte di Correggio, detto il Postumo (1450-1508), fu concessa nel 1654 dal duca di Modena e signore di Correggio come sede per una compagnia di giovani dilettanti. I locali erano stati concessi dal duca di Modena e signore di Correggio nel 1654 dopo una prima richiesta nel 1642 e una seconda nel 1653; le sale si trovavano di fianco al palazzo dei Principi, sede attuale del Teatro Comunale Bonifazio Asioli. Come soprintendente alle iniziative del teatro, nel 1654 Pietro Rosa fa eseguire i primi lavori che proseguono ancora nel 1660. Fu rappresentata, nello stesso anno, "La fida ninfa" con intermezzi in musica dell’"Erminia e Tancredi" di Torquato Tasso.
Nel 1661, con Pietro Rosa come soprintendente alle iniziative del teatro, i lavori di costruzione ebbero termine, e nel maggio 1662 il teatro venne inaugurato con le tre commedie "La Genovinda", La moglie di quattro mariti e La Rocca incantata, in onore di Alfonso d’Este. Parte del palazzo venne abbattuta per poter costruire un teatro in legno ospitante 95 palchi distribuiti su 5 ordini, con anche un palco ducale e la platea. Poiché non si ha notizia che i cittadini chiedessero al Consiglio un nuovo edificio prima del 1850, quando fu deliberato di costruirne uno più moderno e funzionante, si può dire che il teatro ebbe lunga esistenza. Si scelse in quell’anno di non variare, da sempre deputato, il luogo e fu così acquistata un’area limitrofa per il vecchio teatro. L’architetto Francesco Forti disegnò, e lavorò alla sua realizzazione, un teatro con pianta a ferro di cavallo, con 60 palchi ordinati su tre ordini, un loggione e un palco reale. Nel 1852, dopo due anni, il nuovo teatro venne decorato dai pittori Capretti, Tosi e Manzini, e fu inaugurato con l’opera lirica "Lucrezia Borgia" di Gaetano Donizetti con il nome di “Nuovo Teatro Comunale Antonio Allegri”. Fu dotato di un ridotto al primo piano, un palco reale e un vasto palcoscenico, ma mancava ancora la facciata, che verrà realizzata solo nel 1872-73, dall’ingegnere Tegani di Reggio. Nel 1880, il Consiglio Comunale di Correggio decise che il teatro sarebbe stato dedicato al musicista correggese Bonifazio Asioli (1769-1832), maggiore gloria musicale della città.
Nel 1889, l’ingegnere Giuseppe Aimi dovette procedere alla ricostruzione parziale del teatro lesionato a causa di un terribile incendio, creando un nuovo ingresso a tre aperture con frontone, mentre il soffitto della platea venne dipinto da Giulio Ferrari con l’aiuto di G. Ponga. Solo nel 1898 furono terminati i lavori terminarono, in occasione dei quali fu realizzato un sipario di velluto rosso ricamato dalla ditta Gedeone Levi di Correggio.
Durante il XIX Secolo, il Teatro fu l’unica istituzione "veramente ritenuta un servizio attivo e utile per la città". Nel 1943, l’edificio fu adattato a sala cinematografica, ma nel 1960 tornò ad essere gestito dal Comune. Dal 1968 al 1973, furono eseguiti importanti restauri, che prevedevano il rinnovamento degli stucchi, delle decorazioni pittoriche e delle dorature, con la ricostruzione del palcoscenico in cemento, dannoso però per l’acustica e l’elasticità della struttura. Dopo due terremoti ravvicinati nel 1996 e nel 2000, il teatro venne chiuso nel 1991 per opere di adeguamento alla normativa di sicurezza e di consolidamento antisismico. Nel novembre 2002 ha avuto inizio una nuova stagione teatrale.