Panoramica
Il Parco sommerso di Baia è il più grande sito archeologico sommerso del mondo accessibile in immersione, snorkeling o canoa, ma anche con barche dal fondo trasparente. Per la ricchezza dei suoi resti è il primo sito in Italia riconosciuto come “best practice” mondiale dalla Convenzione UNESCO 2001 per la protezione del patrimonio culturale subacqueo.
Un contesto archeologico unico ed immenso
Su un’area di 180 ettari sono conservati, tra i 4 e gli 8 metri di profondità, i resti di ville, impianti termali, strade e porti costruiti durante l’età romana e portati oggi sul fondo del mare dal bradisismo. Questo fenomeno vulcanico, tipico dei Campi Flegrei, ha trasformato il panorama dell’antica linea di costa di quest’area che, tra II secolo a.C. e IV secolo d.C., era frequentata da imperatori, ricchi senatori ma anche da migliaia di visitatori desiderosi di accedere alle numerose terme che sfruttavano le ricchissime sorgenti termali del luogo. A questi si aggiungevano i commercianti di uno dei porti allora più grandi del Mediterraneo, quello dell’antica Puteoli, l’odierna Pozzuoli: il Portus Julius, con le sue immense banchine e i suoi depositi, è uno dei luoghi più suggestivi per una immersione. Ma ormai iconici per il Parco sono i mosaici conservati perfettamente tra le stanze delle residenze nobiliari inabissatesi insieme alle statue in marmo, illuminati dalla luce del sole che penetra e si riflette tra le onde del mare.
Una esperienza culturale che non ha paragoni
Accompagnati da esperti subacquei appositamente formati, è possibile per tutti accedere a questo patrimonio: per chi ha più confidenza con l’acqua si consiglia la visita in immersione o in snorkeling, mentre per chi desidera non bagnarsi, le barche dal fondo trasparente sorprendono ogni visitatore che scopre, all’improvviso, la ricchezza dei fondali di Baia. Durante tutto l’anno è possibile accedere a oltre 10 percorsi di visita, dal celeberrimo Ninfeo dell’Imperatore Claudio, con le sue statue, alla Villa dei Pisoni o quella con Ingresso a Protiro, con i loro pavimenti decorati con immagini di lottatori, di fiori e di pesci.
Un mondo ancora da scoprire e da proteggere
Una equipe di archeologi, architetti e restauratori subacquei si occupa quotidianamente di preservare questo singolare e delicato contesto archeologico, che oggi vive all’interno di un ecosistema unico, frequentato da una ricchissima fauna marina dove polpi, cernie e orate nuotano tra le possenti murature in tufo e mattoni.