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Arte e cultura

Dall'Abruzzo Bizantino alla Majella: un viaggio nella bellezza

Tipologia
Percorso in auto
Durata
6 giorni
Numero Tappe
6
Difficoltà
Facile

I reperti raccolti presso il Museo dell'Abruzzo Bizantino ed Altomedievale di Crecchio, in provincia di Chieti, raccontano  uno spaccato della vita quotidiana di quel lembo di Abruzzo in cui, tra il VI e il VII sec. d.C. , la cultura dell'occidente si intrecciò con le suggestioni d'oriente. L’allestimento permette di ricostruire le rotte commerciali dell'Abruzzo bizantino con l'Oriente e con l'Egitto in particolare.

Diviso tra dominio longobardo all'interno e bizantino sulla costa, l’Abruzzo ha sempre mantenuto forti contatti con l’Oriente anche grazie al porto di Ortona, base militare fortificata e direttamente dipendente dall'Esarcato di Ravenna e centro di irradiazione delle merci bizantine.

Giorno 1

Da Ortona a Crecchio

Da Ortona a Crecchio

Partendo da Ortona, e seguendo la SS.538, raggiungiamo il piccolo borgo medievale di Crecchio. Dominato dalla mole del Castello Ducale risalente al XII secolo, il borgo vanta antiche origini, testimoniate dai numerosi reperti di epoca italica e romana, ritrovati nella zona.

Il Castello, restaurato minuziosamente negli anni Settanta, è oggi sede del Museo dell'Abruzzo Bizantino ed Altomedievale.

L’elegante fortilizio, costituito da quattro corpi di fabbrica con torrioni angolari che racchiudono un cortile quadrangolare aperto a loggiato, ospitò, il 9 settembre 1943, la famiglia reale in fuga da Roma occupata dai Tedeschi.

A questo luogo è legata un'antica leggenda secondo la quale la “Torre dell’ulivo”, utilizzata per decapitare gli oppositori dell’antico proprietario, fosse abitata da fantasmi fino a che i nuovi proprietari, la famiglia De Riseis, decisero di piantare sulla sua sommità un albero di ulivo in segno di pace. 

Giorno 2

Da Crecchio a Orsogna, il paese dei talami

Da Crecchio a Orsogna, il paese dei talami

Posta a due passi dal mare e dalla splendida Majella, Orsogna è la seconda tappa del nostro itinerario. Feudo degli Orsini e dei Colonna, il borgo vanta una posizione privilegiata e che conserva le testimonianze della sua storia. Meritano una visita la chiesa barocca di San Nicola, che conserva una croce attribuibile a Nicola da Guardiagrele, e la Torre di Bene.

Tra le numerose tradizioni di Orsogna, la più antica e la più sentita, è la sacra Rappresentazione dei Talami, una scenografica sfilata di sette carri allestiti con sacre effigi ispirate alla Bibbia, che il martedì dopo Pasqua attraversano il centro storico.

Posto tra il Parco nazionale della Maiella e il Parco fluviale dell’Annunziata, Orsogna gode di un territorio ricco di biodiversità dove spiccano in primavera rare orchidee, primule e ciclamini.

Nei pressi parco fluviale si torva l’omonimo Convento dei frati francescani, fondato nel 1448 da San Giovanni da Capestrano: giunto quasi intatto fino ai nostri giorni e recentemente ristrutturato, il complesso, che gode di grande rilievo artistico e architettonico, conserva degli affreschi del XVI secolo.

Giorno 3

Da Orsogna a Guardiagrele

Da Orsogna a Guardiagrele

Guardiagrele gode di una splendida posizione ai piedi della Maiella. Il borgo, tra i più belli d’Italia, ha origini medioevali, e da sempre ha avuto una forte vocazione artigianale, ancora oggi fiorente nel campo dell'oreficeria, del rame e del ferro battuto, tra i suoi orafi più insigni ricordiamo Nicola da Guardiagrele. Il centro è ricco di chiese interessanti ma il suo gioiello è la Cattedrale di Santa Maria Maggiore, costruita a più riprese tra il XII e il XVIII secolo con la pietra bianca della Maiella. La caratteristica che la rende originale è la torre quadrata centrale che funge sia da ingresso che da campanile. L'interno si presenta ampio con copertura lignea, numerosi stucchi e pregevoli arredi. Del complesso fanno parte l'ampio porticato, dove si può ammirare un affresco del 1473 di Andrea De Litio, la chiesa di San Rocco e il Museo del Duomo. Da non trascurare una visita ai suoi musei: museo del Duomo, Museo dell’Artigianato Artistico, Museo Archeologico e Museo del Costume e della tradizione.

Giorno 4

Da Guardiagrele a Fara San Martino

Da Guardiagrele a Fara San Martino

Nel cuore del parco Nazionale della Maiella, sorge Fara San Martino, borgo dalle origini longobarde. Monaci benedettini colonizzarono il territorio tra il IX e il X secolo e fondarono nel 1044 l'antico monastero di San Martino in Valle. Inoltrandosi tra le famose "gole", è possibile osservare i resti dell'antico monastero e l'eremo a circa due ore di cammino. In centro, da visitare la Chiesa parrocchiale di san Remigio, dove è custodita una tela seicentesca di Tanzio da Varallo, seguace del Caravaggio. Il paese è famoso in tutto il mondo per la produzione della pasta di eccellente qualità, grazie all'acqua che sgorga dalle sorgenti del fiume Verde.

Giorno 5

Da Fara San Martino a Lama dei Peligni

Da Fara San Martino a Lama dei Peligni

Immersa in una suggestiva cornice naturalistica, alle falde della Majella orientale, troviamo Lama dei Peligni, piccolo borgo che vanta origine preistoriche, come testimoniato una serie di pitture rupestri rinvenute nelle grotte della zona e dai resti di un villaggio di epoca neolitica. In "Contrada Fonterossi", proprio nelle vicinanze del sito neolitico, fu rinvenuto, agli inizi del XX secolo, il cosiddetto "Uomo della Maiella", resto umano di una sepoltura preistorica risalente a 7000-5000 a.C. Nel centro storico, da visitare, la parrocchiale dei Ss. Nicola e Clemente che affaccia sulla panoramica piazza Umberto I, mentre nella parte alta del paese c’è la chiesa di Maria SS. Della Misericordia (o convento di S. Antonio). Presso il Centro visite del Parco Nazionale della Majella, si possono ammirare il Museo naturalistico archeologico “M. Locati” e il giardino botanico “M. Tenore”, mentre poco lontana è l’area faunistica del camoscio d’Abruzzo, dove poter osservare anche da vicino questo animale. Riprendiamo il viaggio e a circa 3 km dal paese troviamo un impianto a fune, funzionante nel periodo estivo, che ci accompagna fino all’ingresso delle suggestive Grotte Del Cavallone, tra le più alte d’Europa!

Giorno 6

Da Lama dei Peligni a Palena

Da Lama dei Peligni a Palena

A pochi chilometri da Lama dei Peligni, è possibile visitare Palena, paese di origini italiche. Nel castello ducale, costruito a strapiombo sulla roccia intorno all'anno 1000, ha sede il Museo Geopaleontologico Alto Aventino. In centro si trova la chiesa della Madonna del Rosario, particolare per la pianta a croce greca. Sempre a Palena, troviamo il Museo dell’Orso Marsicano e l'Area Faunistica che ospita tre esemplari di Orso bruno europeo: Caterina, Iris e Margherita. Grazie ad un comodo percorso è possibile avvistare le orse, conoscere le loro storie, le caratteristiche biologiche e le abitudini di vita del placido plantigrado.

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