Panoramica
Il Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo ha sede nell’antico Monastero degli Olivetani, un edificio di origine medievale risalente al XIII secolo, ampliato nei secoli successivi e oggi tutelato per il suo valore storico e architettonico. Inaugurato nel 2001, il museo rappresenta l’evoluzione del precedente Museo Civico delle Civiltà in Polesine, con l’intento di raccontare la storia del territorio polesano attraverso un approccio educativo e interdisciplinare.
L’allestimento si distingue per l’uso di strumenti multimediali, ricostruzioni sceniche, modelli tridimensionali e installazioni interattive, che accompagnano il visitatore in un viaggio immersivo attraverso le principali epoche storiche che hanno segnato il Polesine. Dall’età del bronzo, con i primi insediamenti palafitticoli, si passa all’età del ferro, dove emergono influenze etrusche, fino all’epoca romana, con la presenza di ville rustiche e l’espansione dei modelli culturali latini. Il percorso prosegue nel Medioevo, con la nascita dei borghi fortificati e testimonianze come i gioielli della cosiddetta “Dama di Chiunsano”, per arrivare infine al Rinascimento, periodo di grande fermento artistico e culturale, in cui si distingue la figura del ceramista Francesco Xanto Avelli.
Il museo offre anche una riflessione sul paesaggio fluviale del Polesine, una terra modellata dai fiumi Adige e Po, spesso definita la “Mesopotamia d’Italia” per la sua ricchezza idrografica e culturale. Oltre alle sale espositive, è presente una sezione dedicata all’artista e scenografo Gabbris Ferrari, autore di molti degli allestimenti, e vengono proposte attività didattiche, laboratori e visite guidate pensate per coinvolgere sia adulti che bambini.