Panoramica
Il Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine, aperto al pubblico nel 2009, è ospitato nella barchessa nord di Villa Badoer, uno dei capolavori di Andrea Palladio, riconosciuto come patrimonio UNESCO. Questo spazio museale nasce da decenni di indagini archeologiche condotte nel territorio del medio Polesine, con particolare attenzione al sito di Frattesina, un insediamento che tra il XIII e il X secolo a.C. si affermò come un importante centro di produzione artigianale e scambi commerciali su scala europea.
L’allestimento si sviluppa su due piani. Al livello inferiore, le prime sale accompagnano il visitatore alla scoperta della vita quotidiana degli abitanti di Frattesina durante la tarda età del bronzo. Qui si possono osservare forni, ceramiche, attrezzi per la lavorazione dei tessuti, oggetti rituali e giochi, che raccontano le abitudini domestiche e spirituali della comunità. Tra i reperti più significativi spicca il cosiddetto “Tesoretto”, una raccolta di pettini in avorio, perline di vetro e ambra, e ornamenti in bronzo, che testimoniano la raffinatezza delle manifatture locali e la presenza di materiali rari ed esotici, come avorio e uova di struzzo, giunti attraverso rotte commerciali estese.
Il piano superiore è dedicato alle necropoli di Le Narde e Fondo Zanotto, collegate all’abitato di Frattesina. In queste sale sono esposti corredi funerari provenienti da tombe a incinerazione, che rivelano una netta differenziazione sociale e offrono uno sguardo sulle credenze religiose e i riti funebri dell’epoca.
Il museo non solo valorizza un sito archeologico di grande rilievo, ma propone anche una lettura approfondita del paesaggio antico, della biodiversità e delle dinamiche culturali che caratterizzavano il Polesine nell’età del bronzo.