Sorta in epoca pre-romana, ad opera di popoli italici, la cittadina racchiude oggi, nelle sue possente mura, un patrimonio una stratificazione di storia e arte che, come uno scrigno, si apre a noi attraverso le sei monumentali porte.
Divenuto dominio romano, vide accrescere il suo dominio grazie alla sua posizione strategica a cavallo della via Amerina: un antico tracciato che collegava l'Umbria, il centro Italia, e Roma, con i territori più a nord dell’adriatico. Di cruciale importanza durante il medioevo, questo percorso vide il passaggio degli Ostrogoti e dei Longobardi che assediarono ed occuparono la città.
Con l’instaurarsi dei regni longobardi e la divisione della penisola in regni del nord (langobardia maior) e del sud (langobardia Minor), la via Amerina si trovò ad essere l’unico punto di collegamento tra i territori delle Stato Pontificio e l’Esarcato di Ravenna. Con essa, Amelia visse un forte periodo di egemonia.
Tra i luoghi da visitare, oltre alle numerose testimonianze romane come cisterne domus e terme, la Cattedrale, il monastero di San Magno, la chiesa di San Francesco, la chiesa di Sant'Agostino, la chiesa di Santa Monica, e appena fuori le mura la chiesa rurale della Madonna delle Cinque Fonti, che secondo la leggenda offrì soggiorno a San Francesco.
Il XVI e XVII secolo furono particolarmente fiorenti e numerosi sono i palazzi e chiese fu che ci hanno lasciato.
Merita di certo una visita il complesso di San Francesco che, con lo splendido chiostro cinquecentesco, ospita il museo archeologico, dove è possibile ammirare l'imponente statua bronzea del Germanico, nipote dell'imperatore Tiberio, e altri importanti reperti rinvenuti nel territorio amerino.
Sorta in epoca pre-romana, ad opera di popoli italici, la cittadina racchiude oggi, nelle sue possente mura, un patrimonio una stratificazione di storia e arte che, come uno scrigno, si apre a noi attraverso le sei monumentali porte.