Panoramica
È uno straordinario mosaico di habitat diversi, che va dalle vaste praterie di Posidonia oceanica ai sedimenti di sabbia finissima, dalle secche rocciose ai banchi di coralli. Costellata di anfratti, scarpate, depressioni, formazioni geologiche ribattezzate “catini” dai pescatori locali, a rappresentare un vero e proprio ecosistema marino pressoché unico nell’intero Mediterraneo.
Il 6 aprile 2010, con effetto dal 21 aprile 2010, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha istituito l’Area Marina Protetta (AMP) delle Secche della Meloria. La gestione di questa area è stata affidata all’Ente Parco regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli.
Caratteristiche Geografiche
Le Secche della Meloria sono situate a circa 3,5 miglia nautiche dalla costa, di fronte alla città e al porto di Livorno, estendendosi verso nord fino al litorale pisano. L’area è caratterizzata da bassi fondali rocciosi-calcarei con profondità variabili da 1,5-2 metri fino a 30-35 metri ai bordi occidentali, settentrionali e meridionali, mentre la parte orientale ha una profondità massima di circa 9 metri. Non esiste un’area emersa, tranne per le piccole scogliere artificiali che ospitano il faro di segnalazione marittima e la storica torre.
Nelle acque della battaglia
L’area delle Secche della Meloria è storicamente famosa per la battaglia del 6 agosto 1284 tra Genova e Pisa, che vide il trionfo ligure e il forte ridimensionamento della repubblica marinara pisana, colpita con oltre diecimila prigionieri e con la perdita della Corsica e dei possedimenti tirrenici. Le Secche però avevano da già da secoli conquistato cattiva fama presso i naviganti: molte navi, in ogni epoca, avevano colpito gli scogli affioranti, che solo nel 1150 furono resi sicuri con la costruzione di una torre pisana, più volte danneggiata, distrutta e ricostruita nel 1598 per ordine di Ferdinando I de’ Medici, e ancora una volta, nel 1712, per volontà di Cosimo III, Granduca di Toscana. Relitti di ogni secolo sono sparsi intorno alle secche, come ci si rese conto già nel 1722, quando il mare restituì i cosiddetti Bronzi della Meloria, quattro teste rinascimentali raffiguranti Omero, Sofocle, Eschilo e un ignoto. I reperti visitabili oggi in immersione non sono moltissimi. Si segnala in particolare la cosiddetta ancora gobba, un’ancora antica posata sul fondale a circa 25 metri di profondità, al centro di un itinerario subacqueo dedicato alla ricca vita marina della zona.
Area Marina Protetta Secche della Meloria, Toscana LI, Italia