A Castelbuono per scoprire l'essenza del south working in un borgo siciliano
4 minuti
Cosa? Lavorare da un luogo magnifico senza dover passare ore sui mezzi pubblici o in macchina per raggiungere l’ufficio, gustando i ritmi lenti di un piccolo borgo del sud Italia, la splendida natura che lo circonda e le occasioni culturali che offre.
Accade a Castelbuono, il borgo siciliano tra i più belli della Sicilia è tra i primi ad aderire al circuito South Working - Lavorare dal Sud.
La magia e il fascino del borgo di Castelbuono
Arroccato in cima a una collina, Castelbuono è un paese di circa 8.000 abitanti nel cuore del Parco delle Madonie, sulle pendici del colle Milocca. Tutto intorno si estendono boschi di castagni, querce e frassini mentre all’orizzonte brilla il mare blu: da qui infatti, in soli 15 minuti si raggiunge la costa tirrenica della Sicilia.
Le origini del paese sono antichissime. La zona era frequentata già nel neolitico, conobbe la dominazione greca e araba e infine quella normanna. Ma solo con l’arrivo della famiglia dei Ventimiglia questo borgo è diventato il gioiello che è ancora oggi grazie anche alla costruzione nel 1300 del castello. Castelbuono è un borgo pieno di meraviglie storiche e architettoniche da scoprire ma con i ritmi lenti di un paesino che sembra uscito da un tempo perduto. Per fare solo un esempio: qui, la raccolta dei rifiuti porta a porta, si fa con gli asinelli anziché con i mezzi a motore.
Tutta la bellezza del South working a Castelbuono
Il South working a Castelbuono ha tutto un altro sapore. Qui, potete lavorare dalla sala di un castello, dal salone di un palazzo ottocentesco, da un antico chiostro o tra le teche di un affascinante museo naturalistico. Sono le tre location a disposizione dei lavoratori da remoto che troveranno tutto quello che serve per connettersi. Il plus? Un contesto architettonico che lascia a bocca aperta. Gli standard di produttività restano alti mentre lo stress è spazzato via.
A Castelbuono si gode di una qualità della vita eccellente: niente smog, frenesia e code nel traffico. In più chi sceglie di lavorare dal borgo ha accesso a una serie di sconti speciali per alloggiare in paese, per periodi lunghi o brevi, e mangiare nei ristoranti. Un’occasione ghiotta per fare turismo senza dover prendere le ferie al lavoro.
Tutto quello che c’è da vedere a Castelbuono
Tra una riunione e l’altra, oppure alla fine della giornata di lavoro, non si può perdere l’occasione per vedere le bellezze che offre Castelbuono. Il Castello dei Ventimiglia ne è un primo esempio: costruito nel 1317, è stato rimaneggiato più volte nei secoli al punto da diventare un magnifico mix di stili tra arabo, normanno e svevo. Oggi ospita il Museo Civico che, oltre alle collezioni permanenti - archeologica, arte sacra, urbanistica - ospita mostre temporanee di arte contemporanea. Ma quello che davvero vi lascerà a bocca aperta è la Cappella Palatina di Sant’Anna decorata con stucchi barocchi.
Passeggiando lungo la via principale, fermatevi ad ammirare la fontana della Venere Ciprea, che risale al XV secolo e che in paese chiamano Quattru Cannola. In origine decorava il giardino rinascimentale dei Ventimiglia, dal 1614 si trova su via Umberto I. A due minuti, lungo la stessa strada, si trova la Matrice Vecchia, dedicata a SS Maria Assunta e costruita nel 1362 dagli stessi Ventimiglia che fecero costruire il castello. La cripta custodisce affreschi di epoca medievale e rinascimentale. La Matrice Nuova, dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria, risale invece al XVII secolo. Ma Castelbuono ha oltre 20 chiese da scoprire, una dopo l’altra.
Anche la natura intorno a Castelbuono è da non perdere
Il Parco delle Madonie offre occasioni di immergersi nella natura a due passi dal borgo: dalle escursioni a cavallo ai sentieri da percorrere a piedi. Uno dei più belli è quello che raggiunge gli alberi secolari di piano Sempria.
Proseguendo lungo il sentiero di Monte Ferro si arriva a Piano Pomo dove si trovano agrifogli giganti alti fino a 15 metri. Un percorso molto affascinante è quello che raggiunge il fiume Pollina e le Gole di Tiberio, alte pareti a strapiombo scavate dall’acqua nel corso dei secoli.
La manna e tutte le delizie di Castelbuono
Un altro vero tesoro di Castelbuono è la manna, una linfa che si estrae dagli alberi di frassino madonita. È un Presidio Slow Food e sono pochissimi i coltivatori che lo estraggono dagli alberi che crescono solo qui nelle valli delle Madonie. Si usa al posto dello zucchero in cucina o come glassa per decorare i dolci, ma anche nei prodotti di bellezza.
Oltre alla manna, la tavola di Castelbuono offre molto altro. Da assaggiare il cacio all’argentiera, le polpette al finocchietto e la testa di turco, un dolce di sfoglia e crema che si prepara tradizionalmente a Carnevale ma si trova tutto l’anno e si serve con marsala o liquore al ficodindia.
È ora di dare un taglio allo stress e alla routine opprimente, Castelbuono ci invita alla vita autentica, fatta di cose che non hanno prezzo e che sono ammirabili solo a computer spento.