Panoramica
San Gavino Monreale è la patria dello zafferano, ingrediente usato nei malloreddus alla campidanese, nelle deliziose pardulas e in molte altre ricette sarde. Qui, nel cuore del Medio Campidano, viene coltivato con risultati eccellenti fin dal XV-XVI secolo e questa cittadina gli deve molta della sua ricchezza. Non a caso, a novembre accoglie la Fiera internazionale dello zafferano, uno dei due grandi eventi che scandiscono la vita degli abitanti. L’altro è il Carnevale, celebrato in grande stile, con sfilate allegoriche che ogni anno richiamano decine di migliaia di spettatori. A raccontare il passato e le tradizioni contadine di San Gavino Monreale è soprattutto il Museo etnografico Casa Dona Maxima (noto anche come Museo Sa Moba Sarda), ma anche la struttura dell’abitato è rivelatoria, con le sue case ampie e i cortili spaziosi, tipici dei centri agricoli sardi. San Gavino Monreale conserva anche qualche traccia della sua origine “composita”: nacque infatti dalla fusione di tre piccoli centri medievali. La più antica delle sue chiese è quella di S. Gavino Martire, risalente alla metà del ’300, mentre la chiesa di S. Chiara, santa cui è dedicata un’altra importante festa, venne probabilmente fondata nel secolo successivo. Sulle fertili campagne circostanti un tempo vegliava la guarnigione del castello di Monreale, del quale sopravvivono le maestose mura a pochi chilometri dall’abitato. All’agricoltura, negli Anni ‘30 qui si aggiunse l’industria siderurgica, con l’esperienza della fonderia di San Gavino, fabbrica che oggi richiama appassionati di archeologia industriale. Ma l’elemento più moderno di questa cittadina è la street art che ne vivacizza gli spazi urbani. I murales colorati, comparsi su alcune facciate a partire dal 2014, sono diventati sempre più numerosi ed eterogenei nei soggetti e negli stili, con veri capolavori firmati da muralisti di livello internazionale come Jorghe, al secolo Giorgio Casu, e Gabriel Moreno.
09037 San Gavino Monreale SU, Italia