Panoramica
L'Area Marina Protetta Capo Carbonara è situata nella parte sud-est della Sardegna. Con una superficie di circa 14.360 ettari, l’AMPCC è la terza area marina più estesa della Sardegna.
Valore Ambientale
Grazie alla sua rilevanza ecologica, l'AMP Capo Carbonara è stata riconosciuta come Area Specialmente Protetta di Importanza Mediterranea (ASPIM) ai sensi della Convenzione di Barcellona per la protezione del Mar Mediterraneo dai rischi dell'inquinamento. Inoltre, il perimetro dell'AMP coincide quasi interamente con il Sito di Interesse Comunitario Isola dei Cavoli, Serpentara, Punta Molentis e Campulongu.
Flora e Fauna
La flora marina dell’AMP Capo Carbonara è straordinaria e diversificata. Le vaste praterie di Posidonia oceanica dominano i fondali sabbiosi, offrendo un habitat ideale per numerose specie marine.
La fauna marina dell'AMP Capo Carbonara è altrettanto ricca e varia. Le rocce granitiche sommerse sono popolate da numerose specie di poriferi, molluschi e anellidi, tra cui le calcisponge, le demosponge e le specie del genere Lithophaga.
Naufragi attorno al Capo
In ogni epoca, Capo Carbonara ha creato ostacoli e difficoltà alla navigazione: i suoi fondali, perciò, sono ricchi di testimonianze di naufragi di ogni secolo. Anfore vinarie rinvenute intorno all’Isola dei Cavoli databili al I secolo a.C. attestano la presenza di un possibile relitto collegato all’esportazione del vino proveniente dalla Campania; un gigantesco ceppo d’ancora in piombo è invece la prova della frequentazione come approdo e riparo, in età romana, della rada di Cala Caterina; un gruppo di dolia, enormi contenitori ceramici imbarcati su navi cisterna al principio dell’età imperiale romana, oppure interrati nelle tenute agricole, testimonia la presenza di un altro possibile relitto a Capoterra.
La nave quattrocentesca dell’Isola dei Cavoli
Il relitto più interessante però è senza dubbio quello scoperto e scavato negli anni Ottanta del Novecento nei pressi dell’Isola dei Cavoli: si tratta di una nave commerciale quattrocentesca, partita da un porto delle isole Baleari con un carico di armi, ceramiche e stoffe e forse diretta a Palermo; la nave aveva appena doppiato Capo Carbonara quando imbarcò acqua e finì per naufragare. Gli archeologi hanno rinvenuto sui fondali una ventina di bocche da fuoco, perlopiù bombarde, e una grande quantità di ceramiche e azulejos: lo straordinario carico è visibile oggi nel piccolo ma eccezionale Museo Archeologico di Villasimius, accanto a materiali subacquei romani, fenici e medievali rinvenuti nelle acque intorno al promontorio.
09049 Villasimius CA, Italia