Panoramica
L’anfiteatro romano di Ivrea, risalente alla metà del I secolo d.C., rappresenta una delle tracce più rilevanti della presenza romana nell’antica Eporedia. Collocato appena al di fuori delle mura cittadine, lungo l’antica strada che conduceva a Vercelli, fu edificato su un’area precedentemente occupata da una villa suburbana, demolita per far posto alla nuova costruzione.
La struttura, di forma ellittica, misura circa 100 metri in lunghezza e 65 in larghezza, e poteva accogliere tra 10.000 e 15.000 spettatori. Oggi sono visibili le fondazioni del perimetro, alcune murature di sostegno laterali, e una rete di gallerie sotterranee che servivano per custodire gli animali impiegati negli spettacoli.
Il podio dell’arena, che delimitava lo spazio centrale, era impreziosito da lastre bronzee con decorazioni a rilievo, e collegato a un sistema di passaggi coperti e locali di servizio situati sotto le gradinate. Questi ambienti erano utilizzati per gestire le scenografie e gli animali, grazie anche a meccanismi di sollevamento che permettevano l’ingresso diretto nell’arena.
Come in molte città dell’Impero, l’anfiteatro era destinato a ospitare combattimenti tra gladiatori, simulazioni di caccia ed esecuzioni pubbliche. Le campagne di scavo, iniziate nel 1955 e proseguite negli anni Ottanta, hanno restituito frammenti di affreschi, monete, anfore, statue e intonaci decorati, alcuni dei quali provenienti dalla villa preesistente, datata tra il 50 e il 70 d.C.
L’anfiteatro si inserisce in un contesto urbano in espansione durante l’età imperiale. La via delle Gallie, che collegava Roma ai territori oltre le Alpi, attraversava Eporedia, rendendola un crocevia commerciale strategico. Attorno all’anfiteatro si svilupparono nuovi quartieri, come confermato da fonti medievali e da ulteriori indagini archeologiche.