La viticoltura eroica di montagna: a Cupi, sui Sibillini, la vigna più alta delle Marche e tra le più alte d’Italia
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Nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nella frazione di Cupi (Visso, MC), si coltiva una delle vigne più alte d’Italia: un simbolo di coraggio, dedizione e rispetto per l’ambiente. Qui si pratica una forma di agricoltura straordinaria, nota come viticoltura eroica, che non ha nulla di retorico: è una vera e propria sfida quotidiana contro le difficoltà imposte dalla montagna. A oltre 1000 metri di altitudine prospera un vitigno raro e peculiare: il Vissanello, un antico vitigno autoctono, variante arcaica del Pecorino.
In ogni sorso dei vini prodotti in questa terra si ritrova tutta la passione per la tradizione enoica dell’entroterra marchigiano, da sempre legato alla cultura del “vino del pastore”.
Cos’è la viticoltura eroica?
L'espressione “viticoltura eroica” non è soltanto una suggestione poetica, ma una definizione tecnica riconosciuta dal CERVIM (Centro di Ricerca per la Viticoltura di Montagna), che identifica le coltivazioni che soddisfano almeno una delle seguenti condizioni:
- si trovano a un’altitudine superiore ai 500 metri sul livello del mare;
- si sviluppano su pendenze superiori al 30%;
- sono situate su terrazzamenti o su appezzamenti non meccanizzabili;
- si trovano su piccole isole o in aree di alto valore paesaggistico e ambientale.
La viticoltura praticata a Cupi di Visso, nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a oltre 1000 metri di altitudine, rientra dunque a pieno titolo tra quelle eroiche: le condizioni di lavoro sono complesse, l’uso dei mezzi agricoli spesso impossibile, la resa inferiore rispetto a quella delle aree di pianura. Eppure, i vini prodotti sono di altissima qualità e fortemente identitari.
Un esempio raro nelle Marche (e in Italia)
Coltivare la vite in quota è un’eccezione nell’Italia centrale e una vera rarità nelle Marche. Per scoprire da vicino l’unica realtà di viticoltura eroica della regione, bisogna salire fino al Parco Nazionale dei Monti Sibillini, e più precisamente a Cupi di Visso. Qui, un gruppo di viticoltori visionari ha scelto di recuperare antichi appezzamenti abbandonati, sfidando il clima rigido, l’altitudine e una logistica complessa, con l’obiettivo di rigenerare il territorio e produrre vini in grado di riflettere con autenticità il carattere dell’ambiente montano.
Le viti di questo territorio, cresciute lentamente e in condizioni ambientali estreme, sviluppano aromi complessi, un’acidità equilibrata e una finezza notevole: tutte caratteristiche distintive dei vini di alta quota. Come spesso accade in contesti eroici, anche qui si coltivano vitigni autoctoni, selezionati per la loro resistenza e capacità di adattamento, e vinificati con tecniche artigianali attente alla sostenibilità. È proprio per questo che la viticoltura eroica non si presta alla grande distribuzione: le quantità prodotte sono limitate, ma ogni bottiglia custodisce una storia da raccontare.
Tra le produzioni più significative del territorio spicca il Vissanello, un antico vitigno autoctono riscoperto da viti maritate a piede franco di oltre 130 anni.
Il Vissanello: un'eredità viticola dei Sibillini
Il Vissanello è un'antica variante del Pecorino, un vitigno ultracentenario autoctono del borgo di Cupi, nel territorio di Visso da cui prende il nome. Questo prezioso vitigno, sopravvissuto su piede franco, è stato recuperato da un sito ancora attivo nei pressi del paese, dove cresceva maritato ad aceri campestri. Ancora oggi produttivo, rappresenta una testimonianza vivente di un insediamento vitato arcaico.
Forgiate dal clima rigido e dai suoli calcarei dei Monti Sibillini, queste viti danno origine a un vino dal profilo distintivo: intenso, strutturato, dal carattere unico e inconfondibile. Ogni sorso è l’espressione autentica e profonda del terroir.
La produzione eroica di Cupi non si esaurisce nel Vissanello, ma include anche altri autentici tesori enologici, come spumanti metodo classico millesimati da Chardonnay e Pinot Nero, tutti vinificati con cura artigianale e in quantità limitate.
Visitare le cantine del luogo significa intraprendere un percorso di degustazione che si trasforma in un racconto vivo e coinvolgente di un territorio davvero unico.
Vino, paesaggio e identità
Camminare tra le vigne di Cupi significa attraversare un ecosistema fragile e prezioso, dove l’uomo è custode di un equilibrio delicato tra produzione agricola e tutela della biodiversità.
I filari si affacciano su panorami mozzafiato, tra pascoli, faggete e crinali selvaggi, con il profilo dei Sibillini a fare da cornice.
Degustare i vini di questa terra è un'esperienza immersiva in uno spaccato rurale autentico, in cui viticoltura, natura e storia si fondono in modo armonico.
Questa storia antica, oggi, racconta un atto di cura verso il paesaggio e le comunità che lo abitano: un modello virtuoso di agricoltura che contrasta lo spopolamento delle aree interne, valorizza i saperi locali e promuove un turismo esperienziale responsabile e sostenibile.
I viaggiatori che scelgono di uscire dai circuiti più battuti lo sanno: la montagna sa premiare gli spiriti più curiosi e i Monti Sibillini non fanno eccezione!
Dopo un’esplorazione indimenticabile tra panorami mozzafiato e silenzi rigeneranti, la vera sorpresa sarà il brindisi in quota con i vini eroici di Cupi. Un momento da veri insider: autentico, inaspettato, indimenticabile.