Panoramica
Bandiera Arancione del Touring Club Italiano
Tra le mura meglio conservate delle Marche ci sono quelle di Corinaldo (sec. XIV-XV), una città medievale e rinascimentale circondata da oltre un chilometro di fortificazioni alternate da portoni, bastioni, torri e uno sperone merlato attribuito a Francesco di Giorgio Martini.
Sul lato occidentale, il centro storico è contraddistinto da strette vie che progressivamente diventano più regolari e ampie. In alcuni casi sono veri e propri monumenti, come la Piaggia, che raggiunge la sommità del colle e lungo la quale si può trovare il Pozzo della Polenta, oggetto di un curioso aneddoto. A seguito di un restauro nel 2005, il teatro Carlo Goldoni ha riaperto con una densa stagione di teatro di prosa, teatro amatoriale, concerti, esibizioni di danza e spettacoli per ragazzi. In origine il teatro era dotato di un dispositivo capace di elevare o abbassare la platea a seconda delle necessità.
L’ex Monastero degli Agostiniani ospita la Civica Raccolta d'Arte "Claudio Ridolfi" che include opere dal XVI al XVIII secolo e un gruppo di dipinti contemporanei di Nori de Nobili.
Corinaldo ha dato i natali a Santa Maria Goretti ed è possibile visitare la sua casa e il Santuario diocesano a lei dedicato.
Nel mese di luglio si tiene la Contesa del pozzo della polenta, oltre 300 figuranti rievocano una leggenda locale, ogni anno i costumi vengono rinnovati e poi conservati nella Sala del Costume e delle tradizioni popolari.
Nelle campagne del territorio si coltivano vigneti e oliveti, dai quali si ricavano i prodotti tipici: il Verdicchio dei Castelli di Jesi e l’olio extravergine di oliva, ottenuto principalmente dai cultivar Moraiolo, Leccino, Frantoio e Raggia.