Panoramica
Il Museo della Carta di Mele, situato nella frazione di Acquasanta, nel comune ligure di Mele, ha sede nell’antica Cartiera Piccardo, un edificio storico risalente al 1756 che ha continuato a funzionare fino al 1985. Inaugurato nel 1997, il museo è stato creato con l’intento di tutelare e promuovere la tradizione cartaria genovese, una realtà produttiva che ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo economico e culturale della zona.
Grazie alla presenza di torrenti che fornivano energia idraulica, il territorio di Mele è stato per secoli un centro nevralgico per la fabbricazione della carta, tanto che nel Seicento e Settecento la carta genovese era rinomata in tutta Europa per la sua qualità, resistenza e durata nel tempo. Il museo conserva gli ambienti originali della cartiera, dove si possono ancora osservare i macchinari storici impiegati nella produzione manuale, come la vasca all’olandese, la pressa, il ballerino e la ruota di granito.
Il percorso espositivo permette ai visitatori di seguire tutte le fasi della lavorazione, dalla preparazione delle fibre tessili – come cotone, lino e canapa – fino alla formazione del foglio, offrendo un’esperienza immersiva che coinvolge anche i suoni, gli odori e le sensazioni dell’antico mestiere. Il museo non è solo uno spazio espositivo, ma anche un laboratorio attivo, dove si realizzano ancora oggi manufatti in carta fatta a mano, utilizzando cellulosa di cotone di alta qualità. I visitatori possono partecipare a workshop e visite guidate, entrando in contatto diretto con le tecniche tradizionali.
Oltre alla sua funzione conservativa, il museo svolge un ruolo importante nella divulgazione culturale ed educativa, accogliendo scuole, famiglie e gruppi per attività didattiche e corsi pratici. Grazie all’uso di tecnologie multimediali e ricostruzioni storiche, è possibile approfondire la storia della carta e il suo impatto sulla società, vivendo un vero e proprio viaggio sensoriale nel mondo della produzione cartaria. Il museo ospita anche eventi culturali, fiere e convegni, contribuendo alla diffusione di un sapere artigianale che ha lasciato un’impronta profonda nell’identità locale.