Nel 1948, il Comune di Genova decise la realizzazione di un edificio, destinato a diventare il Museo Chiossone, su un sito ove nel 1802 il Marchese Di Negro aveva fatto costruire, su disegni di Barabino, una villa, che purtroppo fu distrutta a causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. La progettazione del nuovo manufatto, ispirata ai dettami dell’architettura tradizionale giapponese e affidata all’architetto M. Lab, ebbe inizio nel 1953, sebbene non andasse a buon fine in seguito alla scomparsa di quest’ultimo. Solo nel 1967, il Comune assegnò a Grossi Bianchi, in collaborazione con Caterina Marcenaro, direttore dell’Ufficio Belle Arti, l’incarico di allestire gli spazi espositivi. L’edificio, aperto al pubblico nel 1971, raccoglieva grandi sculture, smalti, ceramiche, lacche, porcellane, armi e armature, stampe policrome, strumenti musicali, maschere teatrali, costumi e tessuti, bronzi ed opere pittoriche di epoche diverse, giunte in Italia grazie al complesso lavoro di raccolta, compiuto a fine ’800 da Edoardo Chiossone in Giappone. Inoltre, la villa ottocentesca appartenuta al marchese Di Negro, oltre ad essere frequentata da intellettuali ed artisti italiani ed esteri, era caratterizzata da una ricca collezione di opere d’arte e antichità. A seguito della sua morte, l’intero complesso fu ceduto al Comune, che lo destinò a sede di vari istituti museali.
Orari
Lunedì - Domenica
08:00 am-07:00 pm
Alcune informazioni sono fornite da:
Villetta Di Negro
Piazzale Giuseppe Mazzini, 16122 Genova GE, Italia