Panoramica
La Torre del Fiscale, imponente struttura alta circa trenta metri del Parco Archeologico dell’Appia antica, sorge nella regione in cui l’acquedotto Claudio e quello Marcio si congiungono. Costruita con blocchetti di tufo e filari di mattoni a base quadrata, conserva ancora piccole finestre rettangolari con stipiti marmorei. All’interno, era suddivisa in tre livelli, non più presenti. Sulle pareti esterne sono ancora ben visibili i fori pontai, necessari per la sua costruzione e per i ballatoi. La stratificazione architettonica della Torre del Fiscale riassume più di duemila anni di storia. La tecnica di costruzione e i tratti della torre indicano che la sua edificazione risale tra il XII e XIII secolo.
Tale monumento rappresenta uno dei migliori esempi di torri e casali che segnano ancora oggi il paesaggio dell’Agro romano. In precedenza si pensava che queste strutture fossero parte di un articolato sistema di vedetta e segnalazione a scopo difensivo. Tuttavia, studi recenti hanno rivelato che esse sorsero per proteggere i raccolti e le proprietà terriere di famiglie di alto lignaggio. Secondo un documento del 1277, la torre fu ceduta insieme a un mulino e ad alcune vigne, lasciando supporre che facessero parte di un fondo agricolo. Il nome "Torre del Fiscale" risale al XVII secolo, quando venne ceduta a mons. Filippo Foppi, tesoriere dello Stato Pontificio.
Tra il 2003 e il 2010 è stata oggetto di studi, monitoraggi e lavori di consolidamento e restauro al fine di preservarne l’integrità e consentirne la fruizione da parte del pubblico. Oggi, la Torre del Fiscale appare nella sua piena maestosità a chiunque passeggi nel Parco degli Acquedotti anche grazie a un innovativo sistema di illuminazione che la rende una straordinaria visione anche di notte.