Ventesima Tappa del Giro d’Italia 2023: da Tarvisio a Monte Lussari
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Sempre più vicini alla meta, siamo giunti alla ventesima e penultima tappa del Giro d’Italia 2023, che parte, sabato 27 maggio, da Tarvisio, borgo fiabesco sulle Alpi del Friuli Venezia-Giulia, in provincia di Udine, al confine con l’Austria e la Slovenia.
Appena si arriva in questo luogo incantato, si viene accolti da un paesaggio da cartolina, immerso nel contesto verde e florido delle Alpi Giulie e di una foresta millenaria, con le case dai tetti spioventi che si fondono perfettamente con la natura intorno.
La foresta di Tarvisio, con i suoi 24000 ettari, è la più grande demaniale in Italia.
Le prime fonti storiche risalgono al 1006, quando Enrico II detto il Santo, imperatore del Sacro Romano Impero, concesse al Vescovado di Bamberga la Val Canale, l’area in cui oggi si trova il Comune.
Il territorio così vasto e rigoglioso offre ai visitatori una miriade di attività durante tutto l’anno e, soprattutto, in primavera e in estate: le piacevoli passeggiate sui sentieri tracciati, il trekking fino alle vette più alte, tanti percorsi ciclabili e la possibilità, perfino, di fare il bagno nelle acque limpide del lago del Predil, o affittare una barca a remi, la canoa e il pedalò.
In inverno, è la meta perfetta per gli amanti dello sci, con i suoi 24 chilometri di piste da discesa e 55 chilometri di piste da fondo, con circuiti per adulti e bambini con diversi livelli di difficoltà, e un tracciato per lo snowboard dove gli appassionati possono dilettarsi sui numerosi rail.
A pochi minuti da Tarvisio si trova il complesso del Polo Museale di Cave del Predil, che comprende tre differenti musei: Il Parco internazionale geominerario, ex miniera di Raibl, chiusa nel ’91 e in parte visitabile su un trenino elettrico; il Miniera LAB, dedicato alla tradizione mineraria locale, con un percorso documentario e visita alla miniera, e il Museo storico militare delle Alpi Giulie, che documenta gli eventi a partire dalle campagne napoleoniche fino alla Seconda Guerra mondiale.
La tradizione enogastronomica di Tarvisio è un incontro di culture e usanze di tre nazionalità differenti; i piatti uniscono le influenze delle terre di confine, trasformandosi in pietanze dai sapori unici, intensi e persistenti, come le emozioni che si vivono in questi luoghi, preparati con materie prime di primissima qualità, principalmente a base di selvaggina, funghi e frutti di bosco.
Il traguardo è a oltre 1760 metri di quota. Dopo una ripidissima salita di circa 7,5 chilometri, i corridori raggiungeranno il Santuario di Monte Lussari, rinomata meta di pellegrinaggio, alla fine del suggestivo Sentiero del Pellegrino; il percorso da fondovalle risale le pendici del monte, attraverso la foresta millenaria, fino ad arrivare al borghetto di Lussari, l’abitato più alto del Friuli Venezia-Giulia.
Questa terra racconta una storia affascinante d’incontro tra popoli, latini, slavi e germanici. Il Santuario della Madonna di Lussari, risalente al 1360, si trova al centro del paesino ed è un simbolo nel mondo di questa antica e lunga tradizione di pace e di convivenza tra culture e genti. La chiesa attuale è del ‘1500.
Il panorama che si apre alla vista da questa vetta è spettacolare, soprattutto in direzione delle montagne del Mangart e dello Jof di Montasio. Da qui partono numerosi itinerari per esplorare il territorio; tra i più conosciuti e praticati c’è il sentiero che si inerpica fino alla Cima del Cacciatore, a 2071 metri di altitudine.
Lussari è una famosa stazione sciistica e ha ospitato importanti competizioni internazionali, comprese numerose edizioni della Coppa del mondo di sci alpino femminile.
Tra i piatti tipici della tradizione friulana che potrete gustare mentre ammirate lo splendido paesaggio delle Alpi Giulie, vi consigliamo i semplici gnocchi con salsiccia e polenta o, per i vegetariani, il frico, con patate, formaggio e cipolla.
Il podio della tappa
Il gulasch dello chef Enrico Croatti per assaporare il Friuli Venezia-Giulia
Il gulasch è una ricetta comune a molte tradizioni culinarie regionali, che si presta ad essere gustata in ogni tempo, soprattutto in inverno.